Abbiamo tutti bisogno di favole, grandi e piccoli. Me ne sono resa conto qualche giorno fa, assistendo alla anteprima de Il giorno più bello del mondo, nuovo film di e con Alessandro Siani. La platea era composta da anziani, adulti e bambini. E tutti si sono divertiti, tutti hanno riempito la sala di risate.
Abbiamo bisogno di leggerezza e di favole che ci permettano di pensare alla vita come a qualcosa che ci può regalare sorprese inaspettate, Il giorno più bello del mondo racconta proprio questo. Racconta la storia di Alberto Meraviglia, impresario teatrale squattrinato e rassegnato, investito da un imprevisto che gli stravolge letteralmente la vita e che progressivamente gli cambia la prospettiva e il modo di guardare alle sue giornate.
Il giorno più bello del mondo, la favola del cambiamento
Il film si apre con un bambino che corre ad abbracciare il padre dopo aver assistito a un sorprendente spettacolo teatrale carico di magia e di meraviglia. Quel bambino è Alberto. Cresciuto con un padre che ha come missione quella di donare la gioia alla gente, Alberto spera di riuscire a fare altrettanto, ma si deve scontrare con le inevitabili difficoltà che la vita mette davanti a tutti.
Quanto è facile lasciarsi prendere dalle negatività, o fossilizzarsi nella propria routine quotidiana?
Io penso che sia il rischio che corriamo tutti noi, una volta raggiunta l’età adulta. La rassegnazione, il mettere a tacere i propri desideri e i propri sogni sono una tentazione alla quale spesso si cede. Ci si accontenta, si cerca di tirare a campare, nella convinzione che la vita non potrà darci di meglio.
E invece il meglio è sempre dietro l’angolo, spesso si presenta in maniera apparentemente incomprensibile, è un imprevisto che svolta la vita.
Qual è stato il vostro imprevisto?
Io se penso alla mia vita, a cosa pensavo che sarebbe stata e a cosa è ora, dico che di imprevisti ne ho incontrati tanti, dall’incontro con persone che mi hanno fatto appassionare alla comunicazione fino ad arrivare ai miei figli. I figli sono il classico imprevisto che ti sconvolge la vita, ma che ti fa scoprire doti che non pensavi di avere.
E per Alberto qual è l’imprevisto?
Sono i due bambini che uno zio sconosciuto lascia in eredità all’unico nipote. Provate a immaginare: un impresario squattrinato che non sa quasi badare a se stesso si ritrova a doversi prendere cura di due bimbi. Come reagirà?
Ne abbiamo visti di film in cui l’arrivo prima osteggiato di un bambino cambia in meglio la vita del protagonista. Ne Il giorno più bello del mondo i due bimbi hanno un quid in più. Come in ogni favola che si rispetti, sono magici e sono in grado di risvegliare in Alberto il bambino che è stato, la sua voglia di meravigliarsi e di trasmettere gioia alla gente.
Non c’è favola senza magia. Magia che Il giorno più bello del mondo riesce a trasmettere molto bene. Ci si meraviglia davanti a ciò che il piccolo ( e bellissimo) Gioele riesce a fare senza dire neanche una parola.
A volte la magia, la possibilità di poter cambiare la nostra vita, può essere racchiusa in qualcosa di piccolo, basta avere occhi e cuore disposti a coglierla.
E allora ogni giorno può essere il giorno più bello del mondo.