L’allattamento al seno porta benefici sia al neonato, sia alla madre. Infatti, come sottolineato dall’OMS, le madri perdono più velocemente il peso acquistato in gravidanza e hanno meno probabilità di sviluppare anemia, ipertensione, cancro al seno, osteoporosi e depressione post parto. Inoltre, la composizione del latte varia durante la giornata per rispondere alle esigenze del bambino, permettendo di fornirgli tutto ciò di cui ha bisogno nei primi sei mesi di vita.

Allo stesso tempo, le sue componenti proteggono il neonato da molte malattie (come il raffreddore e la diarrea) e previene l’insorgenza di altre in età più avanzata (asma, allergie e obesità); infine, il latte materno promuove lo sviluppo intellettuale ma uno studio, condotto da ricercatori dell’Università dell’Extremadura (Spagna), ha chiarito anche che il latte materno aiuta il bambino a prendere sonno.

Durante lo studio è stata analizzata la composizione del latte nel corso della giornata ed è stato scoperto che essa varia significativamente nell’arco delle ventiquattro ore. In particolare i nucleotidi, importanti regolatori del sonno nei bambini, sono più abbondanti durante la notte. I ricercatori spagnoli si sono focalizzati sulla concentrazione di tre nucleotidi (adenosina, guanosina e uridina) in campioni di latte materno prelevato in diversi orari della giornata, rilevando la quantità più elevata durante tra le 20 e le 8. “Questo ci ha permesso di capire che il latte induce il sonno nei bambini”, ha dichiarato Cristina Sánchez, primo autore dello studio.

Molte mamme prelevano il latte per il bambino e lo conservano per i momenti in cui non potranno allattare al seno. Tuttavia, per assicurare una nutrizione corretta è necessario alimentare il bambino con latte che è stato prelevato allo stesso orario in cui verrà utilizzato. In caso contrario, a quanto pare, molti genitori dovranno prepararsi a lunghe notti insonni 😉

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