Affrontare uno stato di invalidità, sia mentale che fisica, rappresenta per la famiglia una situazione limite che condiziona l’esistenza intera dei genitori. L’impegno di energie, tempo e denaro, l’insufficienza generalizzata di sostegno sociale, i pregiudizi che gravano sul portatore di invalidità privandolo delle potenzialità di una vita indipendente, sono tutti elementi che mettono i genitori in uno stato di angoscia e di emergenza continua.

I bambini che presentano questi problemi non soffrono necessariamente di disturbi del sonno, tranne in alcune situazioni specifiche come la cosiddetta narcoepilessia, dove le crisi convulsive si manifestano durante il sonno e dove pertanto occorre sorvegliare costantemente il riposo. I bambini cerebrolesi con problemi motori hanno però una necessità di accudimento tale da impegnare intorno a loro diverse persone di giorno e di notte.

La regolarità, la routine, la coerenza, anche per i bambini con invalidità sono necessari per scandire un buon ritmo sonno/veglia, così come l’apprendimento quotidiano va proposto con scansioni graduali e con costanza. Anche i bambini non vedenti presentano spesso problemi d’insonnia perché, oltre a vivere in condizioni psicologiche difficili, non percependo lo stimolo luminoso l’epifisi rimane esclusa dalla sua azione principale di regolatore del ritmo cardiano.

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