A volte il destino scrive una linea dritta sulla nostre righe storte. E ci cambia la vita.

Ho visto in anteprima il film In viaggio con Adele, che uscirà nelle sale il 18 ottobre e ciò che mi ha colpito di questo road movie è proprio questo: il destino sa dove portarti, proprio come in un viaggio.

Il viaggio di questo film ha due protagonisti: Aldo, attore di teatro che pensa di essere davanti all’occasione della propria vita, un film, e Adele, una ragazza che il mondo politically correct di oggi definirebbe “speciale” ma che tutti considerano come matta.

Di cosa parla In viaggio con Adele

in viaggio con adele

Il destino li mette insieme. Alla vigilia della sua prova più importante, Aldo viene avvisato della morte di Margherita, donna che ha amato anni prima e madre di Adele. “Sento che devo andare” dice alla sua agente (e compagna di letto). Aldo va a salutare per l’ultima volta Margherita, probabilmente l’unica donna che ha amato in vita sua, e scopre non solo di essere il padre della ragazza, ma anche di doverla accompagnare dalla nonna. Il provino è dietro l’angolo e l’attore deve affrontare un viaggio con una sconosciuta che veste un pigiama rosa con le orecchie da coniglio, si porta dietro un trasportino con un gatto immaginario, e semina post it ovunque.

Strano destino. E strana coppia. Aldo, ansioso e ipocondriaco, tutto ripiegato su se stesso, e Adele, ragazza senza freni, ma dall’intelligenza acuta e dal cuore desideroso di felicità.

I due si mettono in viaggio, e non ci vuole poco a capire che quello che ha più bisogno di attenzioni è proprio Aldo. “Tu non hai paura di morire – gli dice a un certo punto Adele – tu hai paura di vivere”. Adele, la matta, la ragazza al quale Aldo non ha il coraggio di confessare di essere il padre (prima per tornaconto, per non averla intorno come un peso, poi quasi per vergogna) da un lato ha bisogno di attenzioni come una figlia bambina, dall’altro sa essere lei d’aiuto ad Aldo proprio come farebbe un figlio grande con il padre anziano.

Il destino continua a scrivere lungo tutto il viaggio di queste due anime speciali e perse. Non vi racconterò, ovviamente, come.

In viaggio con Adele, cosa ne penso

in viaggio con adele

Come in ogni recensione di film che mi si chiede di vedere, devo dirvi cosa ne penso. Da quello che vi ho appena scritto penso che abbiate intuito che In viaggio con Adele mi è piaciuto. Non da subito, lo ammetto. Ma mi ha preso poco per volta. Mentre il viaggio andava avanti mi sono sorpresa a sorridere, a emozionarmi, a commuovermi (sì, gli animi particolarmente sensibili preparino i fazzoletti). Sono arrivata alla fine e ho pensato di riguardarlo.

In viaggio con Adele è lieve ma intenso, delicato ma con alcuni (brevissimi) tratti di durezza. I due attori protagonisti, Alessandro Haber e Sara Serraiocco, sono bravissimi: dipingono i loro personaggi con intensità e riescono a reggere praticamente da soli tutto il film.

Ve lo consiglio? Sì, certo. Per pensare a quanto possa essere involontariamente forte un legame, a quanto un incontro inaspettato e osteggiato possa invece essere la svolta per la propria vita. Per commuoversi.

Non penso che sia un film adatto ai bambini, sia per alcune scene non adatte a loro, sia perchè semplicemente non lo capirebbero. Guardatelo invece insieme ai vostri figli adolescenti, potrebbe essere spunto per una bella chiacchierata. Perchè essere genitori ed essere figli è davvero un viaggio.