Durante l’estate i bambini sono spesso vittime di infezioni della pelle.

Il clima caldo umido tipico dei mesi estivi infatti aumenta il proliferare dei batteri e quindi la loro incidenza.

Vediamo insieme le più frequenti e capiamo come difenderci e proteggersi da esse.

Non tutte le infezioni sono uguali

Una piccola ferita, un graffio o una puntura d’insetto possono facilitare l’accesso dei batteri all’interno della pelle e generare un’infezione che può diffondersi ad altre zone della cute.

Per evitare questi rischi occorre valutare correttamente:

  • da quanto tempo è insorta la lesione
  • quanto è estesa
  • quali sono i sintomi associati (per esempio febbre, dolore, prurito)
  • i possibili fattori predisponenti tra cui l’assunzione di farmaci, l’esposizione alla luce solare, il contatto con allergeni o animali.

I rischi delle infezioni variano a seconda della loro localizzazione:

  • quelle che coinvolgono solo la parte più superficiale della cute: l’epidermide
  • altre che che colpiscono la parte più profonda: il derma

Cosa fare in caso di infezione

Nel caso di infezione batterica della pelle il primo riferimento è sempre il pediatra (specialmente quando i bambini sono piccoli) che, a seconda del caso e della gravità, eventualmente evidenzierà ai familiari la necessità di una visita dermatologica.

Si suggerisce ai genitori di mantenere la pelle dei bambini pulita e ben idratata in modo da difenderla dai batteri e dai funghi ed inoltre è consigliabile una moderata esposizione al sole nei primi anni di vita per favorire la sintesi della vitamina D, ricordando di evitare sempre le ore più calde e di non prolungarla troppo nel tempo.

Infezioni

 Quali sono le infezioni estive più comuni

Tra le infezioni cutanee dell’età pediatrica, quelle più comuni nel periodo estivo sono l’impetigine, le infezioni mitotiche, le verruche cutanee.

Vediamole insieme.

L’impetigine

Si tratta di una delle più comuni infezioni cutanee tra i 2 e i 5 anni e si stima che colpisca a livello mondiale circa il 12% dei bambini.

Tra i fattori di rischio: la dermatite atopica, i traumi della pelle, i morsi di insetto, l’alta umidità e la scarsa igiene.

Si distingue in due forme:

  • non bollosa
  • bollosa

La prima forma è generalmente provocata dallo Staphylococcus aureus (nel 70% dei casi) e dallo Streptococcus pyogenes e si presenta con piccole vescicole o pustole che evolvono rapidamente in croste di color giallo.

Anche la seconda forma, quella bollosa, è causata dallo Staphylococcus aureus e si manifesta con bolle flaccide e trasparenti sotto le ascelle, sul collo e nell’area del pannolino.

Una novità terapeutica nel trattamento dell’impetigine è rappresentata dall’ozenoxacina, pomata antibiotica battericida che agisce rapidamente con un successo terapeutico complessivo riscontrato dopo soli 5 giorni in seguito a somministrazione due volte al giorno, con la riduzione dell’impatto dell’infezione e una buona tollerabilità nei pazienti a partire dai 6 mesi di età.

Infezioni micotiche

Le infezioni micotiche sono causate dai miceti (più conosciuti come funghi).

In estate è più facile il contagio sia per la maggiore proliferazione dovuta al clima caldo – umido, sia per la più alta frequentazione dei bambini di piscine o di spazi comuni.

I funghi possono diffondersi in molte zone del corpo quali il cuoio capelluto o la cute glabra. Nel primo caso (tinea capitis), la lesione è inizialmente costituita da piccole papule localizzate alla base del follicolo e, successivamente, si forma una placca circolare eritematosa e squamosa, al cui centro il capello diventa fragile e si spezza. Diventano così evidenti zone prive di capelli (alopecia) e il bambino può lamentare prurito. Nel secondo caso, le infezioni della cute (tinea corporis) si presentano come placche squamose, lievemente sopraelevate ed eritematose, che si diffondono in senso centrifugo lasciando una tipica lesione ad anello.

Sia nelle infezioni del cuoio capelluto che in quelle della cute, le lesioni micotiche richiedono il trattamento con un farmaco antifungino e spariscono spontaneamente nel giro di qualche mese.

Infezioni

Le verruche

Le verruche cutanee sono le lesioni caratteristiche delle infezioni virali da Papillomavirus e riguardano il 5-10% dei bambini. A

nche in questo caso si diffondono maggiormente in estate tra i bambini che frequentano piscine o docce pubbliche. Le verruche comuni (verruca vulgaris) si riscontrano più frequentemente sulle dita, sul dorso delle mani, sul volto, sulle ginocchia e sui gomiti. Si tratta di papule ben circoscritte, con superficie irregolare e rugosa. Le verruche piane (verruca plana) sono caratterizzate da papule lievemente rilevate, di dimensioni generalmente inferiori ai 3 mm e di colore variabile dal rosa al marrone.

La distribuzione è simile a quella delle verruche comuni, in alcuni casi però possono essere multiple e distribuirsi lungo una linea di trauma cutaneo, per esempio dal margine dei capelli al cuoio capelluto a causa dell’utilizzo del pettine.

Nel 50% dei casi le verruche scompaiono spontaneamente entro due anni; il mancato trattamento può, però, provocare la diffusione ad altre sedi del corpo. Le verruche sono lesioni che interessano la parte superficiale della cute, quindi non cicatrizzano a meno che vengano trattate in modo aggressivo; generalmente si consiglia l’applicazione di pomate all’acido salicilico, mentre più discusso è l’utilizzo dell’azoto liquido.

Fonte: Waidid