Gli antibiotici ai bambini devono essere somministrati solo quando realmente indispensabili alla loro guarigione.

L’invito ad un uso più prudente e giudizioso di questi medicinali è emerso nella Consensus Conference che nelle scorse settimane ha riunito alcuni tra i maggiori esperti italiani di pediatria.

In questa occasione è stato presentato lo studio realizzato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) che è stato altresì pubblicato sulla “Paediatric Respiratory Reviews“, una prestigiosa rivista internazionale che testimonia il riconoscimento della validità e dell’importanza dello studio da parte di tutta la comunità medica.

La ricerca evidenzia come l’Italia sia tra i Paesi europei nei quali è più elevato il consumo di antibiotici in età infantile.

Gli antibiotici sono i farmaci più utilizzati, soprattutto a livello ambulatoriale. Questi medicinali vengono prescritti ai bambini in particolare per il trattamento delle infezioni respiratorie particolarmente diffuse e virulenti tra i piccoli pazienti.

Tra i bambini di età compresa tra 1 mese e 18 anni, la ricerca ha registrato infatti che oltre l’88,7% delle prescrizioni antibiotiche in età pediatrica sono effettuate dal pediatra (61,2%) o dal medico di famiglia (27,5%) e, di queste, oltre il 33% interessano bambini in età prescolare.

Le cause

Lo studio ha evidenziato tra i molteplici fattori dell’impiego eccessivo degli antibiotici tra i bambini due cause principali:

– la difficoltà da parte del pediatra di avere una corretta diagnosi microbiologica dell’infenzione

– le pressioni dei genitori.

La conseguenza diretta di questo consumo eccessivo di antibiotici fa si che l’Italia sia tra i Paesi europei con i livelli più elevati di antibiotico-resistenza, in particolare nelle regioni del Centro e del Sud rispetto a quelle del Nord, verso lo Streptococco, lo Stafilococco, l’Enterococco, l’Escherichia, la Klebsiella o la Pseudomonas.

Impiego prudente degli antibiotici

I pediatri che hanno partecipato alla Consensus Conference invitano i colleghi ad un uso razionale degli antibiotici, soprattutto nei casi di faringotonsillite acuta, dell’otite media acuta, della rinosinusite, della sindrome influenzale e della polmonite acquisita in comunità ed invitano ad accogliere anche le raccomandazioni dell’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia (AIOT)  che suggerisce di utilizzare medicinali di origine biologica in grado di garantire interventi terapeutici sempre più mirati ed efficaci. Riducendo sensibilimente i danni collaterali che derivano da una strategia farmacologica troppo aggressiva.

La prudenza non è mai troppa.