L’influenza australiana è arrivata anche in Italia e sta colpendo in particolare i bambini.
Nell’ultima settimana l’incidenza fra i piccoli al di sotto dei cinque anni è di 50,2 casi per mille assistiti.

E secondo i dati della rete di sorveglianza di InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nella settimana dal 28 novembre al 4 dicembre, sono ben 943 mila gli italiani contagiati da sindromi simil-influenzali.

Quali sono i sintomi?

Questa influenza si manifesta solitamente nei bambini con:

  • febbre ad esordio improvviso (anche alta),
  • brividi,
  • cefalea,
  • dolori muscolari,
  • inappetenza,
  • sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione nasale.

Nei lattanti invece si osservano vomito e diarrea.

Quanto dura l’influenza australiana?

Il periodo d’incubazione del virus è di solito di 1-5 giorni.

La durata della malattia è variabile da bambino a bambino.

In generale è di 5-10 giorni con una risoluzione spontanea della malattia nella maggior parte dei casi.

Quali sono le possibili complicanze?

L’influenza può causare serie complicanze come polmonite e miocardite, più frequenti nei bambini che abbiano fattori di rischio (come malattie croniche cardiache, polmonari, neurologiche, renali, epatiche, immunodepressione).

Il consiglio è quello di far visitare il bambino in questi casi: se presenta altre malattie concomitanti, se sia molto piccolo, se stia molto male, se rifiuta di mangiare e bere.

Come curare l’influenza

Le regole base rimangono:

  1. stare al caldo,
  2. far riposare,
  3. far bere,
  4. confortare il bambino.

Quando serve l’antibiotico?

L’antibiotico non serve per curare l’influenza, ma per trattare eventuali sovrainfezioni batteriche che devono essere scoperte dal pediatra.

Per alleviare i sintomi, tra cui la febbre, può essere utile la somministrazione diparacetamolo o ibuprofene e di lavaggi nasali in caso di raffreddore.

Il vaccino: quando farlo e a chi è consigliato

I pediatri della Società Italiana di Pediatria hanno fatto un appello alle famiglie per vaccinare i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni d’età.

In questo modo si proteggono anche i fragili di tutte le età e gli anziani in famiglia considerando anche la concomitanza delle festività natalizie.

Il vaccino antinfluenzale è la più efficace arma di prevenzione contro l’influenza stagionale-

Vaccino iniettivo o spray: che differenza c’è?

Il vaccino tradizionale è un quadrivalente che contiene virus inattivati (cioè uccisi e frammentati), somministrato per via intramuscolare.

Il vaccino con spray intranasale è un vaccino sempre quadrivalente, ma vivo attenuato. Contiene microrganismi vivi, ma attenuati e resi innocui. Entrambi i vaccini sono efficaci e sicuri.

L’indicazione su quale prodotto usare, se sotto forma di spray o di puntura, oltre che in base all’età (il vaccino spray è indicato nella fascia 2-6 anni) e alla disponibilità delle dosi, dipende dalla decisione del medico.

Fonte: Società Italiana di Pediatria