Influenza e raffreddore preoccupano sempre le mamme. Un aiuto a contrastarli viene dall’omeopatia. Oggi facciamo due chiacchiere un pediatra per capire qualcosa di più a riguardo

L’attenzione principale di tutte le mamme, in questo periodo dell’anno, è preservare la salute dei propri figli, aiutandoli a uscire indenni dagli sbalzi di temperatura, causa principale di influenza e raffreddore. Specialmente per i più grandi, che già frequentano asili e scuole, proprio la condivisione di spazi chiusi per diverse ore aumenta il rischio di sindromi influenzali. I medicinali omeopatici, però, possono aiutare i piccoli sia prima che all’insorgere di questi disturbi. Come? Lo chiediamo al dottor Tommaso Lovecchio, pediatra esperto in omeopatia.

Dottor Lovecchio, quali sono i medicinali omeopatici che possono aiutare a proteggere i nostri bambini dall’influenza?

Solitamente consiglio Oscillococcinum: un’ottima soluzione nella prevenzione dell’influenza e delle sindromi influenzali. Come trattamento preventivo si può somministrare ai piccoli una dose a settimana per tutto il periodo di maggiore esposizione all’influenza e alle sindromi simil-influenzali, ovvero da settembre a marzo. È sufficiente lasciar sciogliere sotto la lingua il contenuto di una dose, lontano dai pasti. Ai più piccoli si può proporre i globuli sciolti in poca acqua, usando un cucchiaino o il biberon.

Ha parlato di prevenzione. Spesso si ritiene che i medicinali omeopatici siano utili solamente in questa fase, visto che erroneamente molti pensano che i tempi di azione siano lunghi…

Questo è uno dei falsi miti che circola sui medicinali omeopatici. Anche nel caso in cui i primi sintomi, come malessere diffuso, dolori articolari, brividi, siano già comparsi, consiglio sempre Oscillococcinum. Assunta una dose il prima possibile, contribuisce a impedire la progressione dei disturbi influenzali e agisce velocemente. A differenza della fase preventiva, però, la posologia in questi casi è di tre volte al giorno, una ogni 6 ore. Un consiglio che do spesso, è quello di non somministrare Oscillococcinum solo al proprio bambino o alla persona malata, ma di farlo assumere a tutti i familiari, perché molto esposti al rischio contagio. Oscillococcinum è utile anche in fase di sintomatologia conclamata, con una posologia di due somministrazioni quotidiane per 2-3 giorni. In questo modo, si evita il rischio di ricadute”. A volte, però, è sufficiente un forte raffreddore per creare fastidio ai nostri piccoli, impedendo loro di poter respirare liberamente. Anche in questi casi, i medicinali omeopatici sono un valido aiuto: “esistono diversi medicinali omeopatici utili nel trattamento del raffreddore, a seconda della fase e della sintomatologia – sottolinea il dottor Lovecchio – in generale, però, suggerisco ai miei pazienti di assumere una compressa ogni 1-2 ore di Corylia, diradandone poi l’assunzione con il miglioramento dei sintomi. Questo, perché Corylia racchiude nella sua formula le sostanze attive tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica per il trattamento delle diversi fasi del raffreddore: iniziale, di stato e di risoluzione.

Per concludere, dottor Lovecchio, una domanda che si fanno molte mamme è: “tutte queste somministrazioni di medicinali non faranno male a mio figlio?”. Possiamo tranquillizzarle?

I medicinali omeopatici sono generalmente privi di effetti indesiderati e tossicità chimica legati alle quantità assunte, grazie alle alte diluizioni che li caratterizzano. Proprio per questo sono adatti a persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, e possono essere assunti in concomitanza con altre terapie farmacologiche. Le mamme possono dormire sonni tranquilli, quindi, e anche i loro bambini.

Questo post è scritto in collaborazione con il Dott. Tommaso Lovecchio, pediatra esperto in omeopatia