L’inserimento alla scuola materna è una fase molto delicata ed importante, e non solo per un bambino, ma anche per l’intera famiglia. Se siete mamme o papà, saprete bene quanto i primi giorni siano emozionanti e carichi di eccitazione, non solo per i piccoli.

Ogni scuola ha i suoi metodi, anche se ormai è patrimonio condiviso il fatto che l’inserimento debba avere una certa gradualità e che vada gestito con tranquillità e pazienza.

Purtroppo non è quel che accade in ogni struttura: ci sono scuole dove il senso della presenza del genitore non è compreso pienamente, così come ci sono genitori che non riescono a vivere questa fase senza un carico eccessivo di ansia. In entrambi i casi, essere informati sul senso e significato di questo processo, che caratterizza i primi giorni dell’anno, giova sia ai genitori che agli insegnanti.

Per i genitori, provare un sentimento ambivalente è del tutto normale: da un lato si è felici per la crescita dei propri figli, dall’altro si è preoccupati per la perdita dell’esclusività sulle loro piccole azioni quotidiane.

Anche per i bambini è normale l’ambivalenza, ma loro manifestano il “trauma” del distacco con il pianto, dal momento che mancano della possibilità di comprendere un’esperienza nuova e sconosciuta.

Per la scuola, il senso della relazione col genitore dovrebbe essere esattamente questo: quello di accompagnare  insieme il bambino in una nuova esperienza. Questo permetterà di prevenire il senso di abbandono e di sfiducia nei bambini più piccoli e incapaci di comprendere la durata della giornata scolastica.

L’inserimento con la presenza del genitore non è, tuttavia, la sola modalità possibile: in alcune strutture i bambini -anche piccolissimi- entrano da soli, ma viene calibrata la durata della loro permanenza sulle loro reali possibilità, se è il caso anche per pochi minuti. Il genitore sarà ad attenderlo fuori, per riportarlo a casa prima che subentri lo sconforto.

La fiducia nell’insegnante, nella struttura scolastica, è fondamentale: una lode va a tutte quelle scuole che costruiscono un rapporto con le famiglie in tempi preliminari all’ingresso del bambino. Le riunioni che precedono l’inizio dell’anno servono a conoscersi, a parlare del bambino in sua assenza, a costruire un rapporto che faciliterà la frequenza stessa.

Sapere a chi si affideranno i propri figli, del resto, influenzerà radicalmente l’atteggiamento dei genitori, che potranno infondere fiducia sia col comportamento verbale che non verbale.

Inserimento significa ambientamento: nel prossimo articolo vedremo com’è possibile favorirlo, sia nel caso della scuola materna che della scuola elementare.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta