Siete esasperati dai pianti del bambino, sull’orlo del crollo psicologico per le notti passate in bianco, esauriti dal lavoro che non ammette imprevisti! La tentazione di ricorrere a un calmante per far dormire l’instancabile animatore delle vostre notti è molto forte. Dare un sedativo non è mai un gesto senza conseguenze. E lo è ancora meno per un bambino, perché il suo cervello è in pieno sviluppo. Si rischia di compromettere la delicata e sottile alchimia dei cicli e delle reti cerebrali, che si stanno organizzando proprio per dare un equilibrio al suo sonno.

Ai sedativi e ai sonniferi sono da preferire soluzioni alternative come le “erbe della buonanotte” che sono camomilla, biancospino, melissa, passiflora, tiglio, valeriana e verbena che utilizzate con infusi o tisane possono realmente favorire il sonno dei bambini senza produrre alcun effetto indesiderato importante. Però bisogna ricorrervi con una certa cautela, per evitare che il loro impiego si trasformi nell’anticamera di un disturbo da eccessiva ingestione notturna di liquidi. La tisana o l’infuso possono entrare a far parte del rituale che precede la nanna, ma è di certo sconsigliabile offrirgliele ogni volta che si risveglia di notte.

Le tisane si preparano mettendo in infusione un pizzico di erba per tazza d’acqua bollente. Per la camomilla si può ricorrere alle bustine tradizionali, oppure ai preparati granulari solubili. E’ meglio non dolcificare le tisane, per non abituare il bambino a un sapore troppo dolce. Solo se non le gradisce amare (dopo averle provate), si può utilizzare mezzo cucchiaino di zucchero per tazza d’acqua. E’ vivamente raccomandabile attenersi alla dose indicata (un pizzico per tazza), perché, diversamente, è possibile che l’assunzione determini uno stato di eccitazione, invece che di rilassamento.

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