I disturbi del sonno veri e propri iniziano a strutturarsi dopo il quinto-sesto mese di vita e sono, quasi sempre da attribuirsi ad abitudini errate o, comunque, a una mancata educazione al sonno. In una piccola percentuale di casi il sonno può, invece, essere disturbato da fenomeni particolari come sonnambulismo, incubi, pavor o reso difficoltoso da malattie. Ossia il piccolo si sveglia, o fatica ad addormentarsi a causa di dolori o disturbi e, talvolta, di vere e proprie malattie.

Per questo è molto importante parlare con il pediatra di eventuali disturbi del sonno, avendo cura di riferirgli il numero di risvegli notturni e l’atteggiamento assunto dal bambino in queste occasioni. Al pediatra va specificato, inoltre, se i disturbi del sonno manifestati dal bambino sono comparsi all’improvviso, dopo un lungo periodo di riposo notturno tranquillo, oppure se da un certo lasso di tempo costituiscono ormai la regola.

Tra le varie malattie, rivestono particolare importanza per la loro negativa influenza sul riposo l’asma, le allergie alimentari, il reflusso gastroesofageo, l’otite media, la dermatite atopica che analizzeremo singolarmente in post successivi.

Può essere utile sapere che, in linea di massima, il risveglio notturno è tendenzialmente in relazione con un problema organico del bambino, mentre la difficoltà ad addormentarsi dipende più frequentemente da una cattiva acquisizione dell’abitudine al sonno.

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