Si conclude oggi la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, riservata agli operatori di settore, che si è aperta il 23 marzo. Il 24 marzo si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “Leggere, Divertirsi, Crescere”, in occasione della quale Enrico Finzi – sociologo e presidente di Astra Ricerche – ha presentato una ricerca sulla lettura svolta su un campione di 800 ragazzi.  Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Maria Costanza Locatelli, coordinatrice della attività educative e didattiche della Casa Montessori di Milano, e Manuela Trinci, psicoterapeuta e scrittrice che cura la pagina dei libri per ragazzi del lunedì sul quotidiano l’ Unità.

Nel corso della trasmissione Fahrenheit di Radio Tre andata in onda lunedì 23 marzo è stato possibile ascoltare un’interessante intervista a Locatelli, Finzi e Trinci, il quale ha fornito i dati raccolti attraverso la ricerca sulla lettura tra i ragazzi e li ha commentati.

Circa il 50% dei genitori ha dichiarato di non essere soddisfatto del rapporto che ha con i figli. Il fatto interessante è che buona parte di coloro che invece sono soddisfatti risultano fare parte di quelle famiglie dove si legge di più. Si deduce quindi che nelle famiglie dove si legge i rapporti sono più felici e più costruttivi. Come mai? Trinci ipotizza che la lettura, in particolar modo la lettura condivisa (tra genitori e figli), arricchisca le vedute, ci consenta di vivere una pluralità di esistenze e una molteplicità di ruoli che aumentano la nostra creatività e tolleranza. I ragazzi abituati a leggere sviluppano generalmente una maggiore autonomia e una più forte individualità di vedute, con uno spiccato senso critico.

In base a un decalogo stilato in seguito a questa ricerca si suggerisce di fare in modo che la lettura sia un piacere, si sostiene l’importanza di accompagnare bambini e i ragazzi in libreria perché possano apprezzare i libri con tutti i sensi, si ricorda ai genitori l’utilità della co-lettura.

Si è rilevato inoltre che internet e cellulare non fanno male al libro, a differenza di PlayStation e videogiochi. La rete può addirittura essere utilizzata come un’alleata del libro: per esempio invitando i ragazzi a iscriversi ai fan club dei protagonisti di un libro che hanno amato, a partecipare a chat, blog e communities sorte intorno ai loro autori preferiti, a scrivere recensioni on line.

L’unica difficoltà che può sorgere nell’incontro dei libri con la rete viene dai diversi tempi che le due attività richiedono. Spesso la navigazione implica una sorta di mordi e fuggi, mentre i libri vanno assaporati lentamente, non trangugiati con ingordigia come quando si bazzica da un sito a un altro.

La Locatelli ha ricordato nel corso dell’intervista il progetto Nati per leggere, che promuove la lettura di libri ad alta voce fin dai primi mesi di vita del bambino. Ha sottolineato inoltre che da sempre le scuole montessoriane favoriscono la lettura, mettendo libri negli angoli morbidi dei più piccoli e allestendo biblioteche adeguate nelle scuole dei più grandi, considerando i libri un ponte tra il bambino e la sua famiglia. Quanto alla scelta dei generi, la pedagogia montessoriana spinge il bambino ad essere protagonista della sua crescita; in questo modo ognuno sarà in grado di valutare autonomamente quali letture rispondono ai suoi bisogni del momento.

La Trinci si è concentrata invece nel corso del suo intervento sull’utilità della lettura, oltre che sul piacere di leggere. Ha suggerito di leggere ai bambini più versioni di una singola storia (pensando alle fiabe tradizionali come Biancaneve o Cappuccetto Rosso), per arricchirli e dare loro accesso alla molteplicità e all’alterità dell’esistenza.

Vi consiglio di ascoltare la trasmissione radiofonica, disponibile on line, e di mettere in pratica con i vostri figli alcuni dei consigli che vengono dati: se è vero che i rapporti diventano più soddisfacenti, ne vale decisamente la pena. Per me questa è stata una rivelazione.

Voi cosa ne dite: è vero che nelle famiglie dove si legge si hanno più dialogo e più serenità?