Come stanno le mamme in quarantena? Come vivono? Cosa le preoccupa? In che cosa sperano?
FattoreMamma nelle scorse settimane lo ha chiesto alla propria community inviando on line un sondaggio a cui hanno risposto oltre 4.600 mamme*
Come osserva Jolanda Restano, blogger e socia di FattoreMamma:
“Ne è emerso un quadro di una vita familiare ridefinita. Si assiste a una spaccatura netta ed equamente divisa tra le fiduciose, le resilienti e chi è sopraffatto dalla situazione: sono queste ultime da supportare maggiormente, anche con i nostri strumenti e iniziative digitali”.
Ma quali sono le nuove abitudini, i timori e le speranze delle mamme in quarantena?
Mamme in quarantena: preoccupazione e fiducia
C’è poi preoccupazione per le persone fragili e per l’impatto psicologico, mentre non sono tra i maggiori pensieri il timore di perdere il reddito di famiglia, segnalato dal 21% delle rispondenti, né che i bambini possano perdere l’anno scolastico.
La famiglia si riorganizza
Il 67,5% delle mamme che ha risposto ha un lavoro (incluse le donne in maternità) e, se il 22% tra le lavoratrici attive ha preso un periodo di pausa – sotto forma di congedo, ferie o altro – le altre sono ancora decisamente operative.
Oltre il 42% lavora da casa cercando di gestire nel contempo i figli, tra attività, compiti, gioco e benessere fisico.
Sarà per questo difficile doppio (o triplo) ruolo che lo strumento maggiormente invocato per la gestione dell’emergenza è la possibilità di un congedo retribuito, richiesto dal 47% delle intervistate, per potersi occupare più agevolmente dei figli e mettere fine a riunioni digitali interrotte dal pianto dei bimbi. Tra le altre opzioni auspicate per una migliore gestione della situazione, il ricorso agli strumenti digitali per lavorare da casa per chi non è attrezzato (36,8%).
Il ruolo dei papà
In questo nuovo ménage familiare, anche molti papà fanno la loro parte: se il 38,7% lavora ancora fuori casa, chi è in smart working supporta equamente nella gestione dei figli (32%), ma rimane il fronte di chi delega in toto la cura dei figli alla mamma pur lavorando da casa (18%).
Consumi familiari: ottimizzazione e responsabilità
Questa inedita situazione ha creato nuove abitudini, a partire dalla cucina all’organizzazione della dispensa, fino alla spesa.
Gli acquisti digitali sono anche diventati la modalità per reperire quei beni che non sono più venduti offline (12%).
Capitolo bambini: fantasia e risorse digitali
Le mamme in quarantena riscoprono il gioco con i propri bambini. Questa attività viene svolta da oltre il 68% delle mamme, che fanno anche e attività creative come lavoretti e piccoli laboratori (49%), cucinano (32%), guardano cartoni o film educativi o leggono insieme (31%). E poi ballo, canzoni, giardinaggio, pittura, fare insieme le pulizie, fare puzzle, costruire e ogni altra attività creativa nella logica del “fare insieme”.
Stare in casa non significa stare fermi
Nella nuova routine familiare c’è spazio anche per prendersi cura del benessere fisico: il 57,7% svolge qualche tipo di attività fisica per il proprio benessere e per i bambini. Sono i giochi di movimento, pensati soprattutto per la fisicità dei bambini, l’opzione scelta dalla maggioranza delle mamme (52,5%). C’è poi chi si tiene in allenamento con esercizi svolti in autonomia a casa (40%) e non manca chi si cimenta in attività fisiche seguendo tutorial online per sé o per i bambini (24%). E tra le attività citate: yoga, attività nel giardino o nell’orto e baby dance.
Scuola digitale: limiti e opportunità
Per chi ha figli in età scolare (il 22% delle rispondenti, prevalentemente frequentanti la scuola primaria) un ulteriore fronte aperto è quello dei rapporti con la scuola, i compagni e il proseguimento dell’attività didattica.
Mentre l’83% dei bambini riceve i compiti da svolgere da parte delle insegnanti, il 43% segue lezioni a distanza ogni giorno o qualche volta.
Purtroppo le tecnologie non sono sempre accessibili. La mancanza di uniformità di strumenti e approccio tra le varie classi e insegnanti contribuisce a rendere più confuso il panorama.
Il desiderio di normalità
Restare chiuse a casa, con i piccoli, senza vedere nonni e amici e senza permettere ai bambini uno sfogo fisico all’aperto in primavera è l’aspetto della gestione della vita quotidiana che viene citato, tra le risposte libere, come il più pesante, anche per i risvolti psicologici.
In cima alla lista dei desideri per l’auspicato dopo-emergenza, il ritorno alla normalità tra scuola e lavoro guadagna il 45% delle preferenze (percentuale che sale al 67% se si considerano le sole mamme di bambini in età scolare), che segue il desiderio di rivedere parenti e amici (85%), e la voglia di una bella gita di famiglia all’aperto (65%). C’è poi la voglia di dedicarsi senza limitazioni alla spesa (38,4%), di concedersi una bella cena al ristorante (27%) e recuperare un po’ di tempo da dedicare alla cura di sé (25%).