La Kangaroo Mother Care (KMC) meglio conosciuta in Italia come marsupio terapia è un metodo assolutamente sano e “semplice” di curare i neonati prematuri. Negli Stati Uniti viene utilizzata già dagli anni Settanta e anche nel nostro Paese, sono sempre di più i reparti di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale che la applicano.

La marsupio terapia non ha controindicazioni

Tutti i prematuri, non appena hanno superato i loro problemi di stabilizzazione e adattamento, possono essere tolti per un tempo prestabilito dall’incubatrice e posti nudi a diretto contatto con il seno della mamma o il petto del papà.

Marsupio terapia coinvolgimento padre

Il contatto con la pelle dei genitori ha un effetto benefico per lo sviluppo neurologico e psicologico del neonato e permette di rinsaldare anche il legame genitoriale che i mesi di terapia intensiva spesso ostacolano.

Non si tratta solo di scambiarsi calore corporeo ma di tenerezza e benessere psicofisico. Per esempio la termoregolazione e la regolarizzazione del battito cardiaco e del respiro. Ma soprattutto contribuisce a rafforzare un legame d’amore che i genitori percepiscono e vivono come spezzato.

“Quando una gravidanza arriva al termine, tu ti senti mamma appena dopo la nascita, quando vedi e senti tuo figlio per la prima volta. Se però tuo figlio nasce prima spesso non hai la fortuna di avere un contatto immediato e duraturo con lui. Se sei costretta a guardare tuo figlio attraverso un vetro,  a non poterlo toccare, a poter stare con lui solamente per un tempo stabilito da altri non è facile “sentirsi” mamma. In quei momenti hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a costruire quel legame così importante ma così difficile, quel legame perduto perchè, quel legame con quel piccolo che fai quasi fatica a riconoscere e per il quale ti senti così in colpa…. “

La marsupio terapia permette di lavorare su questo tipo di emozione oltre che dare benefici reali allo sviluppo del bambino. Il racconto di Raffaella Doni è stato per me emozionante, perchè mentre la intervistavo il suo ruolo era duplice.

Raffaella è infatti una mamma che alla sua prima gravidanza ha sperimentato i benefici della marsupioterapia sulla sua bambina nata prematura ma anche una pedagogista e formatrice che dal 2008 lavora nella cooperativa Focus impegnata in progetti sociali innovativi con un’area dedicata  al sostegno alla genitorialità.

Metodo Marsupio Terapia

“La mia bambina in quella terapia intensiva neonatale era anche tra le più grandi. Pesava un chilo e mezzo. Io mi sentivo inutile. Non sapevo cosa fare per aiutarla ma nel momento in cui mia figlia mi è stata poggiata sul petto mi sono sentita mamma.”

L’esperienza personale di Raffaella è stata la scintilla dalla quale è scaturito  il progetto “Un abbraccio che fa crescere” che ha come obiettivo primario la valorizzazione della cura affettiva da parte dei genitori all’interno delle Terapie Intensive Neonatali.

In ospedale spesso per mancanza di fondi il sostegno psicologico è offerto solo ai genitori dei casi più gravi, oppure in altri casi i genitori lo rifiutano, sono molto riluttanti ad affidarsi a tale cura.

La forza del progetto sta proprio nella formazione di tutto lo staff medico e paramedico (neonatologi, infermieri, fisioterapisti e psicologi)  e al sostegno pedagogico ai genitori. Il progetto prevede infatti una prima fase di formazione degli operatori, attraverso l’organizzazione di corsi indirizzati al personale dei reparti di Terapia Intensiva, ed una seconda fase di sensibilizzazione dei genitori, attraverso la distribuzione di materiale informativo ed il sostegno mirato.

KangarooMotherCare

Sviluppare il contatto corporeo con il neonato prematuro ma anche con il neonato più in generale non significa viziarlo ma favorirne il corretto sviluppo corporeo e psicologico, per questo la marsupio terapia nell’ambito del progetto “Un abbraccio che fa crescere” viene praticata anche con un’apposita fascia che può essere poi utilizzata anche a casa, una volta che il bambino è uscito dalla terapia.

MammaebambinoconfasciabebeNei reparti di Terapia Post Intensiva nei quali viene praticato il progetto vengono fornite le fasce Mammarsupio Biosoft, specifiche per portare i bambini prematuri, perché i genitori possano scoprire già in reparto una prima modalità di contatto con il proprio bambino.
Al progetto partecipano entrambi i genitori, sia le mamme che i papà e in presenza di gemelli il momento della marsupio terapia diventa duplice. La dedizione e la cura uno a uno vengono stimolate ancora di più.

Un abbraccio che fa crescere è stato realizzato presso l’Ospedale V. Buzzi di Milano e presso l’Ospedale F. del Ponte di Varese nel biennio 2011-2012, grazie al co-finanziamento di Regione Lombardia, Asl Milano 1 e Ospedale dei Bambini di Milano – Buzzi Onlus.

Attualmente è in corso di realizzazione presso le quattro Terapie Intensive Neonatali di Torino e l’Azienda Universitaria Integrata di Verona. Ed inoltre alla Clinica Mangiagalli di Milano, a Monza e a Novara.

 

Cuoredimaglia

Nelle terapie intensive neonatali a scaldare i cuori di bambini e genitori sempre dal 2008 (che strane coincidenze) ci pensa Cuore di Maglia un’associazione che nasce da un’idea di Laura Nani che per prima, con le sue amiche ha iniziato a lavorare a maglia e a realizzare corredini per neonati prematuri, realizzati con filati naturali.

Tutti i lavori realizzati da Cuore di Maglia rientrano nel protocollo Care: consentono che l’esperienza dell’ospedale sia più umana.

I genitori vedono il loro bambino vestito e accudito anche in terapia intensiva e questo contribuisce a dare una parvenza di normalità e di speranza, ed ha effetti positivi su mamma e papà e quindi anche sul neonato.