Nel primissimo periodo dopo la nascita, la maggior parte dei neonati reclama la poppata sei volte nell’arco delle 24 ore, cioè circa ogni quattro ore, a prescindere dal fatto di essere allattati al seno o con il biberon. Il passaggio dai sei ai cinque pasti inizia, in genere, intorno ai quattro-sei mesi di vita. Il guaio, se così si può dire, è che a volte questa riduzione del numero delle poppate non è di sollievo per le mamme perché spesso il piccolo allunga l’intervallo tra i pasti del giorno, ma non rinuncia, invece, alla poppata notturna.

Nei primi mesi di vita il neonato cresce molto rapidamente e necessariamente deve mangiare spesso. Quindi va allattato ogni volta che “chiede” di mangiare. Ricorrere a trucchi, come quello di porgergli acqua o camomilla invece del latte, allo scopo di ingannare il suo appetito e le sue aspettative, non avrebbe alcun senso e, oltretutto, si rivelerebbe improduttivo. Si otterrebbe infatti solo il risultato di tranquillizzarlo per cinque minuti, trascorsi i quali ricomincerebbe a piangere.

Verso i quattro mesi, il piccolo può essere già in grado di distanziare maggiormente i pasti e di conseguenza di mangiare cinque volte al giorno anziché sei. A poco a poco, l’intervallo con cui reclama il latte si allunga fino alla soppressione di una poppata. Nel momento in cui il piccolo si accontenta dei cinque pasti, può anche dormire per sei-sette ore di seguito senza svegliarsi.

Il problema sta tutto nell’indurlo a fare di notte, e non di giorno, questo lungo intervallo tra una poppata e l’altra. L’eventualità che il bambino mangi alle cinque del mattino e poi a mezzogiorno (saltando la poppata di mezza mattina) non è, infatti, molto vantaggiosa, mentre è utilissimo, nell’ottica di una migliore qualità di vita, che il bambino faccia l’ultima poppata a mezzanotte in modo da riuscire a dormire fino alle sei o, meglio ancora, alle sette del mattino successivo.

Ma fino a quando il piccolo ha bisogno di mangiare ogni tre e mezzo-quattro ore e quindi chiede la poppata anche di notte, è fondamentale organizzarsi al meglio allo scopo di risparmiare le forze. Dunque vediamo qualche semplice accorgimento che potrebbe essere d’aiuto.

Se allattato al seno è una buona idea tenere la sua culla accanto al letto, in vista della poppata di notte fonda. Il seno va offerto non appena si mette a piangere. Prima e dopo questa poppata non è necessario cambiargli il pannolino ma rimetterlo subito nella culla. Lavaggi e cambi possono essere tranquillamente rimandati alla poppata successiva e, naturalmente, essere fatti prima e dopo la poppata della mezzanotte circa. E’ importante in questa occasione stendere sul sederino un abbondante strato di crema protettiva (per esempio all’ossido di zinco) in modo da tenerlo al riparo dal rischio di irritazioni anche se il pannolino, per una volta, non viene cambiato.

Se è allattato con il biberon, conviene semplificare le poppate notturne mettendo sul comodino lo scalda biberon, la bottiglia dell’acqua e il biberon già pronto con la giusta quantità di latte in polvere. Attrezzarsi in questo modo consente di dare il biberon ai primi strilli, visto che può essere preparato in pochissimi minuti. Il biberon può anche essere preparato completamente (con l’aggiunta dell’acqua) e poi posto in frigo fino a quando il bimbo non reclama la poppata. In questo modo il late è già pronto, naturalmente scaldandolo prima di offrirlo al bambino.

E voi mamme come vi siete organizzate con la poppata notturna? Raccontateci la vostra esperienza potrebbe sicuramente essere d’aiuto a moltre altre mamme!

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