Eduard Estivill, pediatra ed esperto di sonno (lui, almeno, così si definisce), che ha catturato l’attenzione, positiva o negativa che sia, sul proprio metodo contro l’insonnia dei bambini (salvo poi ritrattare in parte spiegando che il metodo è valido solo per i bambini sopra i tre anni) ci riprova con gli adulti.

Dopo “Fate la nanna” è stato infatti pubblicato, sul finire dello scorso anno, “Non perdere il sonno – il metodo Estivill contro l’insonnia degli adulti”.

Non sono una fan di Estivill e non ne faccio mistero. Non ho mai nemmeno praticato il prendere in braccio i bimbi al minimo versetto, sia chiaro. In genere propendo per le vie di mezzo e proprio per questo (tra gli altri motivi) non ho mai utilizzato il suo metodo.

Prima di non essere d’accordo con Estivill, ho dovuto ovviamente leggere il suo libro e così ho fatto anche per il suo ultimo lavoro: il metodo contro l’insonnia degli adulti. Ho messo da parte i pregiudizi, pronta a scoprire il segreto del dormire bene, e oggi ve ne parlo.

“Dormire bene significa vivere bene” questo il motto del libro e del metodo, che mi trova decisamente d’accordo.

Ma cosa significa e come si fa a dormire bene? Il mondo in cui viviamo non agevola di certo il buon riposo. Ansia, stress lavorativo, la costante esposizione a notizie negative, l’essere sempre connessi in rete, le nuove tecnologie, sono alcuni degli elementi che Estivill individua e indica come responsabili dei disturbi del sonno.

Dopo averli analizzati nel dettaglio, l’autore passa a suggerimenti pratici su come ridurre al minimo gli effetti negativi sul sonno di tutti questi elementi. Prima di tutto, dice Estivill, è necessario recuperare una buona igiene del sonno. Così chiama quella serie di buone abitudini da mantenere durante il giorno e prima di andare a dormire che dovrebbero portare a un buon riposo.

Gli accorgimenti per controllare stress e ansia diurni (che poi si riflettono sul sonno notturno) sono di vario tipo. Qualche esempio: mantenere orari lavorativi stabili, non saltare mai le pause pranzo, limitare il caffè soprattutto dal primo pomeriggio in poi, fare attenzione all’uso delle nuove tecnologie (smartphone, tablet, pc) per non cadere nella dipendenza.

Per quanto riguarda invece i comportamenti da tenere prima di andare a letto, Estivill consiglia una vera e propria routine da ripetere ogni sera (anche solo lavare i denti e mettere il pigiama sono un’abitudine valida da ripetere quotidianamente prima di coricarsi). Inoltre suggerisce di tenere sempre sotto controllo luce, temperatura e rumori nella camera da letto.

Nell’ultima parte del libro troverete tutti i disturbi del sonno da sottoporre a uno specialista (apnee notturne, insonnia, narcolessia ecc…) e una rassegna di medicinali e metodi senza farmaci per agevolare il sonno.

Il libro di Estivill sull’insonnia degli adulti è sicuramente una raccolta di spunti di riflessione interessanti, secondo me, anche se nulla di veramente nuovo. L’idea è un po’ che eliminando lo stress diurno si facilita il riposo notturno. Molto vero e abbastanza scontato, direi, oltre che un obiettivo piuttosto ambizioso da raggiungere solo con la propria volontà, secondo il mio parere.

Vale la pena, però, tenere buone alcune considerazioni, soprattutto quelle sul nostro modo di vivere il lavoro e sull’utilizzo (per non dire abuso) delle nuove tecnologie . Ridurre lo stress lavorativo è fondamentale, soprattutto alla luce dei ritmi a cui ci siamo abituati. E provare a ridurre lo stress per godere di un miglior riposo notturno (ma anche di una maggiore serenità diurna) è un obiettivo a cui, secondo me, dovremmo un po’ aspirare tutti.

E voi avete letto “Non perdere il sonno”? Cosa ne pensate?