Qualche giorno fa abbiamo assistito a Let’s talk meningite, una tavola rotonda volta ad approfondire i principali temi di attualità del dibattito medico-scientifico.

A questa prima tavola rotonda hanno partecipato professionisti ed esperti di settore quali Rino Rappuoli, pioniere nel campo dei vaccini, vincitore del European Research Council (ERC) Advanced Grant; Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva dell’Università di Pisa; Sara Carloni, quantitative research director di Elma Research; Susanna Esposito, presidente dell’associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) e direttrice della scuola di specialità in Pediatria all’Università degli studi di Perugia; Amelia Vitiello, presidente del comitato nazionale contro la meningite.

Autorevolezza da una parte, semplicità di linguaggio dall’altra. I professionisti che sono intervenuti, infatti, hanno fatto il punto su questa patologia con semplicità di linguaggio molto efficace, permettendo a chi seguiva di comprendere a fondo informazioni a volte poco comprensibili.

Cosa è emerso da questa tavola rotonda riguardo a meningite e vaccini?

 

Il punto sulla situazione della meningite batterica in Italia

Durante la tavola rotonda sono stati resi noti i dati del report di sorveglianza delle malattie batteriche invasive dell’Istituto Superiore di Sanità: nel 2016 sono stati rilevati 1462 casi di malattia invasiva da pneumococco, 232 da meningococco e 140 da emofilo.  L’impatto maggiore è concentrato nella fascia di età 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita. L’incidenza, però, si mantiene elevata fino alla fascia 15-24 anni.

La mortalità della meningite batterica è pari al 10 %, ma il 30% di chi la contrae avrà complicanze permanenti.  Il meningococco, inoltre, ha un decorso veloce, che può portare al decesso anche in poche ore, e può essere prevenuto solo con la vaccinazione. I sintomi della meningite spesso si possono confondere con altri sintomi di malattie più blande e non è facile intervenire in tempo. Una malattia grave come la meningite, che può portare al decesso o ad avere conseguenze pesanti in poche ore deve poter essere prevenuta.
La fascia d’età tra 1 a 10 anni è una fascia a rischio e per questo dobbiamo proteggere i nostri bambini

Cosa offre il nuovo piano vaccinale?

Il nuovo Piano Nazionale della prevenzione vaccinale ha inserito le vaccinazioni per il Meningococco B e C tra i livelli essenziali di assistenza. In pratica si offre ai nuovi nati:

  • il vaccino per il Meningococco B in tre dosi più una di richiamo, da effettuarsi al 3-4-6 e 13esimo mese di vita
  • il vaccino per il Meningococco C tra il 13 e 15esimo mese di vita
  • il vaccino quadrivalente per il Meningococco ACWY per gli adolescenti tra i 12 e i 18 anni

L’obiettivo fissato dal Ministero della Salute è arrivare al 95% di copertura vaccinale per la popolazione pediatrica, in modo tale da poter garantire la cosiddetta ‘immunità di gregge’, fondamentale per proteggere chi non può essere vaccinato perchè malato con il sistema immunitario debole.

Quando vaccinare, quindi, i propri figli?

Come sottolineato durante la tavola rotonda dal prof. Lopalco, ordinario all’Università di Pisa di Igiene e Medicina, nonostante ci sia la disponibilità di vaccini efficaci e questi siano dispensati gratuitamente, molti bambini non vengono vaccinati per paura da parte dei genitori. Proprio per riuscire a mantenere la preziosa immunità di gregge, invece, la vaccinazione per il Meningococco B è caldamente raccomandata soprattutto ai bambini nel primo anno di vita, ma non solo.

La vaccinazione e i richiami sono molto importanti sicuramente fino ai 5 anni di vita, ma è bene continuare a fare i richiami anche lungo tutto il periodo dell’adolescenza.

Cosa ne pensano i genitori della meningite e dei vaccini?

Per avere un quadro completo su quanto si sa della meningite e cosa ne pensano i genitori è stata portata avanti un’indagine endoscopica su circa 2 mila genitori. Durante Let’s talk meningite Sara Carloni di Elma Research ha presentato i risultati di questa indagine. Ecco i dati più significativi:

  • la meningite è una malattia che spaventa: l’82% dei genitori intervistati la ritiene molto grave, il 68% ne ha molta paura e il 14% pensa ci sia un alto rischio di contagio.
  • Il 38% dei genitori ha paura delle conseguenze dei vaccini ma l’84% ne riconosce l’importanza a protezione dei bambini e ragazzi.
  • Il 70% dei genitori intervistati si fida delle linee guida e perciò dei vaccini raccomandati dal Ministero della Sanità, ma il 29% pensa che siano eccessivi e il 28% che rappresentino solo un business.

La testimonianza toccante di chi ha fatto i conti con la meningite

A conclusione dell’incontro è intervenuta Amelia Vitiello, mamma di Alessia morta a 18 mesi per una meningite fulminante. Nel 2007 la bambina di Amelia fu colpita da una febbre apparentemente innocua ma poi arrivata a 41°.
La comparsa di macchie rosse sul collo e poi su tutto il corpo hanno dato inizio del travaglio al Pronto Soccorso con un viaggio che si è poi rivelato, purtroppo, senza speranza.

Il dolore per la perdita della figlia ha dato la forza ad Amelia e al marito per creare un’associazione che diffondesse l’importanza di informarsi sulla meningite e di vaccinare. Il Comitato nazionale contro la meningite, di cui Amelia è presidente, nasce proprio da questo momento drammatico.

Post in collaborazione con Educom