Avete mai provato ad avere i pidocchi, voi o i vostri bambini? È un’esperienza molto faticosa: a parte l’idea di avere la testa piena di insetti che se la mangiano, bisogna disinfestare tutta la casa e assicurarsi di aver eliminato le uova.

Mezzogiorno di un giorno qualsiasi, squilla il telefono, è la maestra di mio figlio. Tuffo al cuore: “Signora, dovrebbe venire a prendere suo figlio… Dietro le orecchie pensiamo che abbia delle lendini, i pidocchi, insomma”.

Con tutto quello che poteva succedere, ho pensato: “Ah, va beh, i pidocchi”. Ingenua, ancora non sapevo. E in un istante mi si è accesa la lampadina: ecco perché mi grattava la testa! Avevo i pidocchi, ma chi ci avrebbe mai pensato! Mi sono guardata in testa e ho trovato conferma: è come avere la forfora, con la differenza che sono insetti, con le zampette e così via. Ed erano tanti. Prima di uscire di casa ho controllato anche la mia bimba e li aveva anche lei. La sua testolina adorabile, i suoi capelli sottili e morbidi non ancora tagliati… Piena!

Vi è mai capitato? Vi auguro di non doverci mai fare i conti, perché mandarli via è molto faticoso, non per niente li chiamano flagello di Dio. La prevenzione è fondamentale: è vero infatti che esiste una predisposizione soggettiva ai pidocchi, ma è vero anche che agire tempestivamente è risolutivo.

Ormai non era più quello il mio caso, quindi per prima cosa sono andata nella farmacia più vicina, chiedendo lumi: ho comprato uno shampoo specifico, uno che funziona uccidendo i pidocchi proprio come un insetticida. E via con i lavaggi: sono detergenti molto potenti, che lasciano i capelli secchi e stopposi. Soprattutto per gli adulti, ci vuole un po’ perché si riprendano dal trauma.

Il problema è che i pidocchi sono divenuti nel tempo sempre più resistenti a queste sostanze chimiche e quindi non basta. Infatti, dopo lo shampoo, scuotendo la testa scendevano tutti i pidocchi morti (una forforina nera e secca), ma le uova erano ancora ben attaccate ai capelli, intatte, e comunque ancora troppi erano lì, vivi e vegeti. Il mio figlio più grande era messo particolarmente male, quindi ho optato per la soluzione più drastica: l’ho rasato a zero! Ma ce n’erano ancora tanti. Mi piangeva il cuore tagliare i capelli alla piccola, così, non essendo messa altrettanto male, ho aspettato.

Sono passata agli impacchi di olio e aceto, perché l’olio aiuta a staccare le lendini e l’aceto ad ammazzare i pidocchi. Immaginate l’odore! Dopo le prime 24 ore ho cambiato farmacia e ho comprato lo shampoo della Paranix ad azione soffocante: anziché ammazzare i pidocchi, li soffoca, così si staccano, ed è efficace anche sulle uova. Dopo lo shampoo bisogna assolutamente passare la pettinina inclusa nella confezione, per rimuovere manualmente e singolarmente queste maledette lendini. E ripetere tutto dopo una settimana.

La casa puzzava di anice, che prima adoravo e ora mi fa venire il voltastomaco. Ho passato tre giorni così, a spidocchiare me stessa e i miei bambini.

E pensate che dopo quasi una settimana avevo ancora qualche pidocchio vivo in testa, cosa che mi aveva gettato nello sconforto. Ho vinto però la mia lotta, perché non sono più tornati, quindi significa che ero riuscita a togliere tutte le uova: è questo il motivo per cui i pidocchi possono tornare dopo un paio di settimane, alla schiusura delle lendini.

Non è finita. Contemporaneamente, infatti, ho dovuto disinfettare tutta la casa, o quasi: quello che potevo lavare a 60 gradi, l’ho lavato, tutto il resto l’ho impacchettato per una settimana, lasciandolo sul balcone al freddo della notte (era autunno), dato che i pidocchi non sopravvivono lontano dal loro ambiente più di tre giorni (io ho abbondato, anche per consentire alla roba lavata di asciugarsi…).

Ho rinunciato a lavare divani e tappeti, limitandomi a pulirli bene con l’aspirapolvere, né ho lavato le tende. Però ho lavato la stoffa che ricopre la testata del letto, mia e dei bambini, e il paracolpi del lettino.

Infine, ho comprato lo spray repellente, da mettere tutti i giorni prima di andare a scuola, ad azione preventiva, visto che contiene alcune sostanze che i pidocchi detestano. Ha un odore sgradevole come di muffa, che però evapora subito e non è unto. Più si sente, più è efficace.

Per riassumere, vorrei darvi questi consigli molto pratici:

  • Agire tempestivamente. Non appena venite a conoscenza di un caso di pediculosi nell’asilo o nella scuola di vostro figlio, controllate subito la sua testa: i pidocchi si annidano soprattutto dietro le orecchie e sulla nuca, che sono zone più calde, quindi partite da lì. Ogni tanto, passata l’emergenza, date comunque un occhio, anche se a scuola non se ne parla.
  • Come li riconosco? I pidocchi sono insetti neri, piccoli, ma visibili a occhio nudo, mentre le uova, le cosiddette lendini, sono biancastre e dure. Entrambi si trovano vicino al cuoio capelluto, ma sono attaccati sul fusto del capello, a meno che la situazione non sia degenerata e allora li trovate anche sulla pelle. Se fate scorrere l’acqua della doccia sulla testa del piccolo, noterete come delle bollicine fra i suoi capelli: sono le uova.
  • Cosa faccio? Andate in farmacia e comprate entrambi i tipi di shampoo in commercio: quello ad azione chimica e quello ad azione meccanica. Vi serviranno tutti e due. Chiedete aiuto alla pediatra per capire come farli interagire: magari aspettate un giorno tra l’uno e l’altro e nel frattempo usate l’emulsione di olio e aceto, frizionandola sulla testa.
  • La pettinina serve? Se non è inclusa nella confezione, compratela perché è necessaria, avendo i denti strettissimi. Passatela fra i capelli dopo i trattamenti e disinfettatela con l’alcol. Cercate di essere meticolose, passando in rassegna tutte le ciocche di capelli e controllando bene anche il cuoio capelluto.
  • Avvisate i vostri amici, e tutti quelli con cui vostro figlio è stato in contatto negli ultimi giorni. È molto imbarazzante confessare questo problema, visto che è collegato al concetto di sporcizia, ma ricordate e ricordatevi che i pidocchi adorano starsene su una testa ben pulita.
  • Disinfettate la casa: quello che non potete lavare a 60 gradi, mettetelo in sacchi di plastica ben chiusi per almeno tre giorni, lasciandoli possibilmente al freddo. Valutate voi se lavare anche tende, tappeti e divani. Potete usare il Centogradi.
  • Quando rimando mio figlio a scuola? Secondo la normativa, quando avete effettuato il trattamento, ma vi renderete conto da sole se potete farlo: se è ancora pieno di pidocchi, dovete aspettare, altrimenti ve lo rimanderanno a casa con nota di demerito. Alla mamma ovviamente!

 

Fonte immagine: www.comefaretutto.com