Facile come bere un bicchiere d’acqua ma quando si tratta di scegliere quale tipologia far bere ai bambini tanti genitori sono afflitti da dubbi.
Per esempio come scegliere l’acqua per i propri bambini per ricostituire il latte in polvere o quale per accompagnare lo svezzamento? Trovare informazioni accurate non sempre è così accessibile.
E spesso ci si lascia guidare più dal marketing che da una reale conoscenza.
L’acqua fa bene
Una corretta alimentazione del bambino di qualsiasi età deve comprendere un adeguato apporto di acqua e sali minerali.
La quantità di acqua assunta da ogni bambino dipende da tanti fattori:
- è strettamente dipendente dall’età (un neonato che viene allattato al seno non ha bisogno di altra acqua)
- dalle condizioni di salute (febbre, gastroenteriti, stato di convalescenza…),
- dal tipo di attività fisica svolta
- dalla temperatura e grado di umidità ambientale
Naturalmente l’allattamento al seno soddisfa tutti i fabbisogni del neonato e del lattante anche quello idrico perciò durante i primi sei mesi, se è l’allattamento è esclusivo, non è necessario somministrare acqua né altre bevande.
Il neonato e il lattante hanno un fabbisogno di acqua:
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dai 100 ai 200 ml per chilogrammo al giorno
Un quantitativo elevato perché per crescere hanno bisogno di un ricambio di liquidi molto elevato.
Successivamente il fabbisogno di acqua non si calcola più in base al peso ma all’età:
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da 1-5 anni servono 600-900 ml al giorno
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durante l’età scolare 1100 ml al giorno
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durante l’adolescenza 1500-2000 ml al giorno
Imparare a leggere le etichette
Per poter acquistare un tipo di acqua piuttosto che un altro è fondamentale imparare a leggere le etichette.
Verificare che sia scritta l’indicazione:
“acqua minerale naturale”.
Diffidare invece da altre diciture come “acqua di sorgente o da bere” poiché significa che quell’acqua non ha le precise proprietà salutistiche, riconosciute dal Ministero della Salute.
In tutte le etichette devono obbligatoriamente essere presenti:
- il nome della sorgente da cui l’acqua proviene,
- la sua composizione analitica,
- la data di imbottigliamento,
- il laboratorio che ha effettuato le analisi e il numero di identificazione del lotto.
Che cos’è il Residuo Fisso?
Il dato che indica la quantità di sali minerali presenti in un determinato tipo di acqua è il cosiddetto “Residuo Fisso” che permette di classificare le acque in:
- minimamente minerali, con Residuo Fisso inferiore a 50mg/l molto leggere adatte a ricostituire il latte in formula;
- oligominerali: con Residuo fisso fino a 500 mg/l sono ottime acque bevute quotidianamente durante lo svezzamento;
- minerali con Residuo fisso superiore a 1500 mg/l dopo l’anno di età;
- ricche di sali minerali (oltre 1500 mg/l) prescritte dal medico in particolari situazioni e acquistabili solo in farmacia.
La composizione analitica dell’acqua
Per composizione analitica s’intende quali e quanti sali minerali (calcio, sodio, fluoro e ferro…) sono presenti in quell’acqua.
Questi nutrienti, con funzioni regolatrici, non essendo prodotti dal nostro corpo, devono essere necessariamente assunti con l’alimentazione e il loro fabbisogno giornaliero è diverso a seconda dell’età del bimbo, pertanto si sceglierà un’acqua minerale adeguata a ogni singolo caso.
Ad esempio, le acque ricche di calcio favoriscono il rafforzamento delle ossa e l’attività muscolare (saranno adatte a tutto il periodo di crescita del bimbo).
Quelle con magnesio aiutano a regolare l’intestino e le funzioni enzimatiche (utili nel caso di irregolarità dell’intestino).
Il potassio regola la conduzione di impulsi nervosi e muscolari.
Lo zolfo il benessere di unghie e capelli.
Mentre il ferro è indispensabile durante la gravidanza e l’allattamento.
Per quel che riguarda il sodio, da recenti studi è emerso che l’eccessiva assunzione di questa sostanza, negli alimenti e nell’acqua, durante l’infanzia, è legata all’insorgenza di ipertensione in età adulta, perciò il Ministero della Salute, a scopo preventivo, raccomanda l’uso di un’acqua con meno di 20 mg/l.
Acqua in bottiglia o acqua del sindaco?
In alcuni posti d’Italia l’acqua potabile è molto buona, in altri meno in base alla sua composizione (più o meno calcio o cloro) e dunque alla sua palatabilità.
La sua bontà è però certificata dai controlli che vengono effettuati sulla rete idrica, molto più frequenti rispetto a quelli dell’acqua minerale, per la quale è previsto un solo controllo l’anno.
Preferire dunque l’acqua del rubinetto è di sicuro una scelta ecosostenibile (si pensi alla produzione di anidride carbonica per la produzione della plastica e la distribuzione con il trasporto su strada) ed economica per il risparmio di circa 400 € per famiglia (tanto è stato calcolato il costo medio per l’acquisto di un ‘acqua minerale per un anno).
Ma solo dopo aver verificato la qualità dell’acqua della vostra condotta.
In alternativa potreste installare un depuratore o un impianto per il filtraggio dell’acqua del rubinetto.
Dati tabella: Un pediatra per Amico (Uppa.it)
Si può dare l’acqua frizzante ai bambini?
Le acque minerali rese frizzanti per l’aggiunta di anidride carbonica, ma anche quelle effervescenti naturali non sono consigliabili per i bambini piccoli. Mentre a partire dai 6 anni non c’è una vera controindicazione, ma poiché può causare una dilatazione temporanea dello stomaco e una maggiore produzione di succhi gastrici risulta inadatta ai bambini con problematiche gastroesofagee.