Leggere fiabe e racconti è positivo per lo sviluppo psicointellettivo del bambino, ben venga, dunque, l’abitudine di leggere ai bambini una storia prima di metterli a nanna, anche a partire dai sei mesi di vita. Durante la narrazione bisogna tenere un tono di voce basso ed evitare ogni eccesso per non eccitarlo anziché rilassarlo.

Di giorno la fiaba può, invece, essere letta in modo diverso, enfatizzando i passaggi più salienti, sia con i gesti, sia con il tono di voce. Anche di sera è bene leggere o raccontare la storia seduti sul divano (non vicino al lettino come si pensava un tempo), proprio per far comprendere al bambino che quando si va a letto non è per fare altro, si va per dormire.

Per quanto riguarda il tipo di racconto da preferire, dopo i due anni sono molto gradite le storie inventate dalla mamma, che hanno come protagonista il bambino stesso. Per costruirle, si può prendere spunto da un avvenimento accaduto durante la giornata o da un episodio vissuto dal bambino che lo ha particolarmente colpito. In generale, potete attenervi a questi suggerimenti:
– fino all’anno di vita scegliere libri ricchi di illustrazioni e mentre leggete fate vedere al piccolo le figure;
– dai due anni in avanti, scegliere fiabe e racconti che abbiano per protagonisti animali, maghi, folletti;
– accontentate il bambino nell’eventuale richiesta, molto probabile, di riascoltare sempre la stessa favola per più sere di fila;
– proponetegli, anche a partire dai due anni, i grandi classici (Andersen, Grimm, Collodi) in quanto le loro fiabe stimolano la fantasia e, nello stesso tempo, consentono un primo approccio con concetti profondi, come il bene, il male, l’onestà, la giustizia;
– provate a suggerire al piccolo di tenere gli occhi chiusi mentre voi leggete e lui ascolta. In questo modo riuscirà a rilassarsi meglio e quindi a scivolare più serenamente e agevolmente nel sonno.

Le fiabe conciliano il sonno soprattutto perché permettono al bambino di scaricare eventuali ansie e tensioni, attraverso la dinamica dell’immedesimazione. Il piccolo può infatti riconoscesi nei vari personaggi che animano il racconto, prima rivivendo le proprie paure o i propri risentimenti e poi superandoli.

Non è dannoso per il suo equilibrio che nella favola ci siano personaggi malvagi o situazioni angoscianti, ma è fondamentale, che il lieto fine sia assicurato. In linea generale una fiaba è veramente adatta ai bambini quando si svolge in una dimensione lontana nel tempo o comunque distante dalla vita reale del piccolo.

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