Il reflusso nel neonato è un fenomeno naturale.

Generalmente compare nelle prime settimane di vita del bambino. Tende a diminuire progressivamente intorno ai sei mesi. E a scomparire mano a mano che il piccolo cresce.

Cause del reflusso

Si tratta quindi di un fenomeno fisiologico. 

L’apparato digerente del bambino infatti inizia a lavorare. La valvola cardias che impedisce la risalita del cibo dallo stomaco all’esofago nel neonato ancora non è in grado di contrarsi adeguatamente. E questa caratteristica provoca il reflusso. Che assume sfumature e intensità diverse da neonato a neonato.

Quando preoccuparsi

Rigurgiti frequenti e abbondanti possono destare qualche preoccupazione.

Ma se il bambino sta bene. Bagna 6-7 pannolini nell’arco delle 24 ore (e sono regolarmente presenti feci). È sereno e la sua crescita è buona, non c’è nessun motivo di allarmarsi.

Il reflusso non è da considerarsi patologico se non compromette la normale reattività e crescita del bambino.

Quando il reflusso persiste oltre il primo anno di vita del bambino e soprattutto il piccolo non cresce bene è il caso di allarmarsi. Solo in questo caso sarà il pediatra a definire analisi e terapia farmacologica per trattare adeguatamente il disturbo.

Alcuni consigli

Il reflusso del neonato può essere ridotto con piccoli accorgimenti:

  • ponendo il bambino in posizione inclinata di 30 gradi durante le poppate sia al seno che con il biberon (posizioni con il sederino all’insù);
  • se il neonato si nutre di latte artificiale si possono scegliere delle tipologie di latte ispessiti” a base di fibre ben tollerate (farina di carrube o amidi di mais o riso modificati);
  •  se il neonato viene allattato artificialmente si può diminuire la quantità di cibo consumata in ogni singolo pasto, aumentandone la frequenza. In questo modo si riduce l’entità della distensione dello stomaco del neonato.
  • se invece il neonato viene allattato al seno non bisogna mai intervenire per modificare i suoi ritmi;
  • evitare la posizione prona del neonato. Mettere il bambino con la pancia all’ingiù può essere efficace nel limitare la comparsa del rigurgito, ma accresce il rischio di morte in culla;
  • non cambiare il pannolino subito dopo la poppata perché gli si sollevano le gambe e si comprime il suo stomaco favorendo la risalita di latte nell’esofago;
  • non allacciare il pannolino troppo stretto in modo da comprimere il suo pancino;
  • far fare sempre il ruttino è un rituale molto importante. Infatti quando il piccolo ha finito di poppare è bene fare una pausa per lasciargli fare il ruttino. Il neonato va tenuto in in posizione verticale. Sorretto sotto le ascelle o appoggiato sulla spalla. In questo modo lo stomaco si distende e favorisce la fuoriuscita dell’aria, che potrebbe aver ingerito succhiando;
  • far dormire supino il neonato sollevando il materasso del lettino di circa 25°-30°. In questo modo si ostacola la risalita di liquidi dallo stomaco all’esofago. Per sollevare il materasso potete infilarci un cuscino sotto;
  • se il neonato si addormenta poppando al seno, non dovrete svegliarlo per fargli fare il ruttino ma sarà sufficiente aspettare alcuni minuti prima di posarlo nella culla, tenendolo in braccio in posizione verticale.