Le infezioni, in particolare delle vie respiratorie, sono la realtà con la quale i genitori e i pediatri sono costretti più spesso a confrontarsi. Nei Paesi occidentali si stima che le infezioni respiratorie siano responsabili di 1/5 delle visite mediche e di 3/4 delle prescrizioni di antibiotici.
Le infezioni delle alte vie aeree
Si stima che le infezioni delle alte vie aeree, in particolare, rappresentino circa il 90% di tutte le infezioni. Le forme ricorrenti, che sono quelle più stressanti in assoluto, otto volte su dieci, hanno una causa virale. Interessano circa il 25% dei bambini di età inferiore a 1 anno e circa il 20% di quelli nella fascia 1-4 anni. Solitamente si annoverano 3-8 episodi all’anno che nel 10-15% dei casi salgono ad almeno dodici. Le infezioni respiratorie ricorrenti favoriscono spesso l’uso indiscriminato di antibiotici che a loro volta sono causa di alterazione dell’ecosistema intestinale, la cosiddetta disbiosi. E anche possono favorire la selezione di batteri resistenti. Ricordiamo che proprio la resistenza agli antibiotici è un problema di portata mondiale, giustamente preoccupante.
Perché i bambini piccoli si ammalano così spesso?
Ciò premesso, per un bambini è normale – soprattutto all’ingresso in comunità – ammalarsi, perché ha un sistema immunitario ancora vergine. Se pensiamo al sistema immunitario come a un esercito, il bambino piccolo ha un suo esercito meno organizzato, meno strutturato, quindi è per così dire fisiologico che il confronto con un ambiente che per definizione non è sterile e dove continuano a circolare microrganismi di ogni tipo sia per un bambino causa di ripetuti episodi che, fortunatamente, però vanno riducendosi da un anno all’altro.
E quindi per i genitori spesso è spontaneo l’interrogativo: il mio bambino avrà le difese immunitarie troppo basse? Avrà qualche problematica? In realtà, la prima causa delle infezioni è la verginità immunitaria, come ho detto.
Poi in realtà quanto più un bambino si debilita (perché un’infezione rappresenta un impegno notevole per il sistema difensivo), tanto maggiore è la probabilità che abbia una recidiva (quindi un episodio non guarito che si ripropone) o una ricorrenza (ossia una nuova infezione del tutto simile alla precedente ma causata da un patogeno diverso.
Esistono esami del sangue utili per valutare le difese immunitarie basse?
Gli esami del sangue per valutare le difese immunitarie sono nella stragrande maggioranza dei casi inutili. Che esami sono? Il dosaggio delle immunoglobuline e quello delle sottopopolazioni linfocitarie sono due dimensioni complementari perché nel primo caso si valuta la presenza e la concentrazione di anticorpi, nel secondo l’efficienza delle cellule difensive. A meno di situazioni particolari, di vera e propria immunodeficienza, si può dire che non c’è una reale necessità di prescrivere esami di questo tipo, anche perché è dimostrato che il sistema immunitario matura nel nel suo complesso set funzionale nei primi 10 anni di vita e quindi così come ci sono bambini che precocemente riescono a reagire alle aggressioni microbiche, così ci possono essere altri che, purtroppo, per tutta l’età scolare possono andare incontro a infezioni. Naturalmente, come dicevo prima, la ricorrenza, quindi il numero di episodi per ogni anno tende a ridursi man mano che il bambino cresce. Potrebbe essere un elemento importante da valutare nel caso in cui non ci fosse un trend così favorevole.
Le infezioni ricorrenti sono più frequenti nei bambini allergici?
Naturalmente, le infezioni ricorrenti hanno un notevole impatto socio sanitario e sono più frequenti nei bambini allergici. Bisogna anche considerare che il famoso “esercito” che è il sistema immunitario in un soggetto allergico è ancor più disorganizzato. Quindi un soggetto allergico probabilisticamente va incontro a un maggior numero di episodi infettivi.
Quali sono i farmaci per aumentare le difese immunitarie?
Cosa si può fare? Le norme igieniche – di cui tanto si parla tanto in riferimento al coronavirus – valgono anche per tutte le altre infezioni, ma è difficile che un bambino – soprattutto se piccolo – le rispetti alla lettera. Questo percorso, per così dire obbligato, questo “pedaggio” che i bambini devono pagare per l’ingresso in comunità è ineludibile, è una tappa che fa parte della storia di ciascuno.
Tuttavia, si può cercare di migliorare l’efficienza o meglio supportare il sistema immunitario attraverso i cosiddetti immunostimolanti che sono definiti come sostanze, come principi in grado di sollecitare le azioni del sistema di difesa dell’organismo per aumentarne la capacità di combattere infezioni e malattie. Questa è la definizione che si ritrova nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità il quale differenzia farmaci immunostimolanti veri e propri che sono particolari principi attivi impiegati in malattie altrettanto specifiche e piante medicinali immunostimolanti e integratori che vengono impiegati soprattutto nei mesi freddi per la prevenzione del le infezioni
Come agiscono gli immunostimolanti per bambini?
Ci sono diversi immunostimolanti, quindi, ognuno dei quali a seconda della categoria di appartenenza ha un proprio meccanismo di azione. Infatti abbiamo degli esatti batterici ossia delle sostanze che vengono lavorate in laboratorio con l’obiettivo di sensibilizzare l’organismo nei confronti di quei componenti tipici dei microrganismi con l’obiettivo di far produrre degli anticorpi protettivi. Sono anche detti vaccini orali perché stimolano le cellule immunitarie senza il rischio di indurre infezioni.
Ci sono diversi esatti batterici per lo più liofilizzati ognuno con una propria mole di dati di letteratura. Quanto maggiore è la produzione scientifica su preparato, tanto più forte è l’evidenza della sua efficacia.
Gli immunobiotici
Ci sono sostanze che intervengono selettivamente su alcune fasi della risposta immunitaria ossia ceppi batterici vivi che oltre a servire a ripristinare o mantenere la flora batterica dell’intestino sono utili anche per tenere in esercizio il nostro esercito difensivo. Nell’ambito di questi prodotti uno degli ultimi arrivati è la categoria degli immunobiotici, probiotici che hanno una spiccata valenza immunostimolante e che essendosi affacciati recentemente nel nostro armamentario di prevenzione, nei prossimi anni consentiranno delle valutazioni più selettive.
Le vaccinazioni
Naturalmente, non bisogna dimenticare tra gli immunostimolanti anche le vaccinazioni perché la vaccinazione, oltre a proteggere il bambino nei confronti di un agente specifico, è anche un fattore che che sollecita le difese immunitarie e quindi lo aiuta simulando un’infezione a combattere in maniera più energica nei confronti di tutti i microrganismi e da una componente di grassi veramente particolare.
Quali sono gli alimenti che rinforzano il sistema immunitario?
L’alimentazione è il cardine della prevenzione delle infezioni. Perché un integratore può colmare dei piccoli defcit – pensiamo a tutti quegli immunostimolanti basati su sostanze naturali come le vitamine antiossidanti, lo zinco, il selenio, il rame, gli oligoelementi. Però, se il bambino segue una dieta completa e variata sicuramente è una condizione altamente preferibile. Una dieta ottimale deve prevedere un apporto congruo di frutta e verdura in quanto gli elementi vegetali sono quelli che apportano il maggior quantitativo di micronutrienti. Tra l’altro li apportano anche in una forma altamente assorbibile. Per cui, tutte le vitamine di cui un bambino può avere bisogno possono essere coperte nel loro fabbisogno giornaliero attraverso una dieta opportuna.
E’ possibile rafforzare le difese immunitarie dei bambini con rimedi naturali?
Ovviamente, ci sono anche degli immunostimolanti fitoterapici, quindi a base di particolari piante come per esempio la cerola l’echinacea. Sono piante che ritroviamo anche riportate nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità Astragalo Ganoderma Lucidum sono tutti i principi dai quali si estraggono dei preparati a misura di bambino che possono in qualche modo supportarlo nelle sue difese soprattutto in prevenzione.
E’ possibile rafforzare il sistema immunitario dei bambini con gli integratori?
Gli integratori sono validi immunostimolanti per bambini? Ci sono anche altri come la lattoferrina il resveratrolo e la vitamina D che negli ultimi anni ha avuto notevole risonanza in quanto si è scoperto che i recettori di questa vitamina sono presenti in tutti i tessuti dell’organismo e quindi il suo effetto non è più limitato alla prevenzione del rachitismo come si riteneva fino a poco tempo fa.
La vitamina D è utile nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti e nel miglioramento della risposta ai farmaci antiasmatici. Questo perché agisce su tutti i tessuti dell’organismo.
Purtroppo si è osservato che più della metà dei bambini italiani ha nel sangue dei livelli circolanti di vitamina D subottimali. Se un bambino soffre di carenza di vitamina D è importante e varrebbe la pena di apportare soprattutto nella stagione fredda in quanto poi con l’avvento della primavera e dell’estate aumenta la componente della sintesi cutanea responsabile del 90% della quota di vitamina D.
Rinforzare le difese immunitarie dei bambini: un ultimo consiglio per i genitori
Un consiglio per i genitori è quello di non drammatizzare mai soprattutto quando il bambino è piccolo e si trova all’inizio del suo percorso scolastico e comunitario.
L’importante è curare bene singoli episodi e cercare di intervenire con una prevenzione mirata che il pediatra saprà meglio consigliare caso per caso, è anche vero che il sistema immunitario una volta in cui comincia a organizzarsi e a lavorare in maniera perfettamente coordinata, assicurerà anche uno stato di salute più solido nel tempo limitando quelli che sono appunto questi fastidiosi episodi infettivi rappresentati soprattutto dalle malattie da raffreddamento.