Intorno ai sei-sette mesi di vita, anche i bambini più pacifici e dormiglioni possono iniziare a ribellarsi al lettino oppure svegliarsi di tanto in tanto di notte. Se l’educazione al sonno è stata impartita in modo corretto e quindi queste manifestazioni rappresentano una novità rispetto al comportamento dei mesi precedenti, si può ipotizzare che siano in relazione con al cosiddetta “ansia da separazione”.

Si tratta di una sensazione dolorosa dovuta al fatto che il bambino inizia ad avere piena consapevolezza del fatto che lui e la mamma sono due entità distinte e che quindi la mamma è separata da lui. A questa “scoperta”, naturale, ma per alcuni bimbi destabilizzante, si aggiunge un’altra nuova consapevolezza: la mamma può allontanarsi e anche sparire.

Vediamo insieme cosa fare in questi casi.

In questo periodo delicato è più che mai opportuno attenersi ai rituali della buona nanna, che aiutano il bambino ad acquisire sicurezza. Nello stesso tempo, però, bisogna continuare a essere rigide per quanto riguarda l’ora della nanna e l’abitudine di allontanarsi in breve tempo dal lettino in cui si è adagiato il bambino per la notte.

Se si sveglia durante il sonno, si può attendere un paio di minuti, trascorsi i quali è bene raggiungere il lettino e far sentire al bambino la propria presenza, sussurrandogli qualche frase affettuosa. In questo modo si aiuta il bambino a comprendere che la mamma c’è e torna sempre. Salvo casi particolarissimi, non conviene invece prenderlo quasi automaticamente in braccio: farlo significherebbe porre le basi per una scorretta educazione al sonno.

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