Nei giorni scorsi si è parlato sui quotidiani di distribuzione di preservativi ed educazione sessuale a scuola: due iniziative – la prima nuova, la seconda già consolidata – che sono state messe in discussione. Da un sondaggio risulta che i ragazzi in materia di sessualità sono ancora piuttosto ignoranti: alcuni ritengono per esempio che per evitare gravidanze indesiderate sia sufficiente indossare una pellicola trasparente come il Domopack, e che per prevenire il contagio da Hiv sia sufficiente assumere la pillola. E’ utile quindi che vengano installate nelle scuole superiori macchinette per la distribuzione di preservativi, così come è utile che operatori dell’Asl facciano a scuola lezioni di educazione sessuale.

Tuttavia, per quanto riguarda l’iniziativa sulla distribuzione di preservativi – che dovrebbe entrare in vigore da settembre nella provincia di Roma, lasciando ai singoli istituti la libertà di scelta di installare o meno le macchinette – si è espresso il cardinal Agostino Vallini, vicario del Papa a Roma: la proposta “non può trovare consenso nella comunità ecclesiale e nelle famiglie cristiane”, perché “sembra voler banalizzare nuovamente i temi dell’affettività, della sessualità e dell’educazione giovanile“.

A Milano invece la Asl non potrà più fare lezioni di educazione sessuale ai ragazzi sotto i sedici anni, ma solo ai loro insegnanti e genitori. Finora le lezioni di educazione sessuale da parte di operatori esterni hanno riscontrato un elevato livello di gradimento. I ragazzi potevano, tramite un questionario in forma anonima, fare domande anche molto esplicite, alle quali gli operatori dell’Asl davano una risposta. Ma ora i ragazzi dovranno rivolgere le stesse domande ai loro insegnanti (o genitori), adeguatamente istruiti dall’Asl: è evidente che questo non avverrà più, perché in molti prevarrà l’imbarazzo.

Così tanti dubbi e quesiti resteranno irrisolti. E forse i ragazzi continueranno a usare il Domopack per evitare gravidanze indesiderate e la pillola per evitare il contagio da Hiv. Ma si sa che l’unica strada percorribile per non incappare in questi guai deve essere, secondo molti adulti, quella dell’astinenza.

Sarà d’accordo anche la maggioranza dei ragazzi?

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