Con il sonno avviene quello che capita con molti altri comportamenti dell’essere umano. Sembra infatti che sia più semplice ricordare le cose più spiacevoli, invece che quelle positive. Quindi, in genere, si tende a ricordare di più quanto tempo ci vuole per far addormentare il bambino e tutte le volte in cui si sveglia, piuttosto che quelle volte in cui il piccolo dorme come un angioletto paer tutta la notte, o quella sera in cui si è addormentato in meno di un minuto.

Per evitare questo genere di dimenticanze, qualcuno ha inventato l’agenda del sonno. Dal nome si direbbe qualcosa di molto importante (e lo è!), tuttavia non si tratta né di un’agenda elettronica, né di un grosso libro da portarsi sempre dietro, ovunque si vada. Un’agenda del sonno è semplicemente un registro scritto di alcuni aspetti relativi al sonno del bambino, che bisogna annotare per un paio di settimane.

I punti più importanti che bisogna scrivere con attenzione, durante questi quindici giorni, sono i seguenti:

Tutti questi dati consentono di avere un’idea precisa in merito a determinati aspetti fondamentali: i ritmi biologici del bambino, le ore effettive che trascorre dormendo e i ritmi dei risvegli. In molte occasioni, grazie a un semplice visione globale dell’agenda del sonno, è possibile cogliere una infinità di dettagli preziosi e forse si scoprirà che il piccolo dorme per un numero molto maggiore di ore, rispetto a quello che si pensava.

A qualcuna di voi è stata consigliata dal proprio pediatra?

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Immagini:
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