Succede anche a molti di noi. Se dobbiamo cambiare letto o dormire in un’anonima stanza d’albergo, non riusciamo a chiudere occhio: ci dà fastidio il nuovo materasso, lo spiraglio di luce che viene dalla finestra, la rete che scricchiola o solo il cambiamento di fuso orario. A maggior ragione i bambini, che hanno appena acquisito un fragile equilibrio nel ritmo dei loro sonni, possono trovare difficile abbandonarsi al riposo notturno quando tutti i riferimenti abituali sono sconvolti.

Se il bambino non ha ancora acquisito ritmi di sonno regolari, o anche se è sensibile ai cambiamenti delle abitudini, al momento di partire per un viaggio o una vacanza vale la pena di mettere in atto alcune precauzioni.

E voi come vi regolate in vacanza?

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Sonno bambini: cosa fare quando si va in vacanza?

Succede anche a molti di noi. Se dobbiamo cambiare letto o dormire in un’anonima stanza d’albergo, non riusciamo a chiudere occhio: ci dà fastidio il nuovo materasso, lo spiraglio di luce che viene dalla finestra, la rete che scricchiola, o solo il cambiamento di fuso orario. A maggior ragione i bambini, che hanno appena acquisito un fragile equilibrio nel ritmo dei loro sonni, possono trovare difficile abbandonarsi al riposo notturno quando tutti i riferimenti abituali sono sconvolti.

Se il bambino non ha ancora acquisito ritmi di sonno regolari, o anche se è sensibile ai cambiamenti delle abitudini, al momento di partire per un viaggio o una vacanza vale la pena di mettere in atto alcune precauzioni.

I preparativi vanno iniziati qualche giorno prima del viaggio. Se si prevede di usare una culla portatile, è bene procurarsela in anticipo e utilizzarla per far dormire il piccolo durante i sonnellini mattutini o pomeridiani.

Di fondamentale importanza è ricordare di portarsi dietro la copertina della notte, l’orsacchiotto, gli oggetti che gli servono per addormentarsi.

Con i bambini da un anno in su prepariamo insieme la “borsa della nanna”. Mettiamoci dentro tutto ciò che serve per i riti della notte: lo spazzolino a forma di lucertola, la lucina colorata, i giocattoli più amati, il libro delle favole o la cassetta registrata con la loro musica preferita. Teniamo però fuori dalla valigia quello che gli psicologi chiamano “l’oggetto transazionale”, l’insostituibile straccetto o l’orsacchiotto spelacchiato.

L’ideale sarebbe arrivare a destinazione con un’ora circa di anticipo rispetto all’orario in cui il bambino è abituato ad andare a letto, per sistemarsi e concedergli un rituale della buonanotte particolarmente generoso. Le probabilità che tutto vada liscio sono maggiori se non si trasgredisce di molto.

E’ importante non essere rigidi, e adattare le nostre scelte alla situazione.

Quando il bambino è molto piccolo, in genere riesce ad osservare i suoi orari dormendo nel porte-enfant al nostro fianco quando ceniamo al ristorante o sognando beato mentre passeggiamo sul lungomare. Se però non siamo così fortunati, piuttosto che passare la serata tra pianti e sballottamenti, è meglio decidere di stare in casa oppure optare per una baby-sitter.

Se è più grandicello, conviene non applicare troppo rigidamente gli orari se non volete rovinare a lui (e a voi) il piacere delle vacanze. Nessuno vi incolperà se in vacanza fate andare a letto vostro figlio qualche ora più tardi del solito potrà sempre recuperare al mattino o nel sonnellino del primo pomeriggio.

E voi come vi regolate in vacanza?

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