Quando il genitore non riesce più a sostenere i continui risvegli del bambino, specie se si è reduci da mesi e a volte anni di lotte notturne che portano i genitori ad un affaticamento a volte insostenibile, bisogna prendere dei provvedimenti tempestivi. Naturalmente ogni tipo di intervento dipende dall’età del bambino oltre che dalle sue caratteristiche e propensioni individuali.

E’ risaputo che i movimenti ritmici facilitano il rilassamento a ogni età, e gesti come il dondolare e il cullare sono istintivi, così come il succhiare sono tutte funzioni che facilitano l’addormentamento. Anche alcune abitudini consolatorie come succhiare il dito oppure torcere e tastare i capelli sono poi di complemento alle condizioni che favoriscono il relax e il sonno.

In ogni parte del mondo la culla è il luogo di rilassamento per eccellenza del neonato. Pensate che in Oriente sono diffuse delle culle sollevate da terra e tenute da una molla governata da un meccanismo elettrico che regola il movimento ondulatorio così che le madri in questo modo possano occuparsi di più figli contemporaneamente.

Anche l’avvolgere il bambino in un tessuto (di lana in inverno) produce un effetto rilassante ma non tutti i bambini amano sentirsi infagottati e alcuni di essi scalciano e si irritano se gli vengono avvolte le gambe.

Il contatto fisico, specie quello della mamma rappresenta una forma di rassicurazione ed è alla base di ogni forma affettiva di accudimento. Molti bambini lo richiedono come forma di rilassamento indispensabile almeno nei primi mesi di vita. Il bambino riconosce la voce della mamma e fin da quando era nell’utero risponde alla sua voce con movimenti del corpo. Oltre al contatto fisico, la mamma può parlare, canticchiare, raccontare fiabe rassicurando così il proprio bambino.

Ci sono casi, però, in cui il bambino non vuole separarsi dalla mamma e la causa della protesta e del pianto è proprio questa. Potrebbe diventare una necessità continua e assillante che instaura una relazione madre-figlio morbosa dove la privazione del contatto diventa motivo di un senso di abbandono e allontanamento che può essere intollerabile anche per entrambi.

Tutti i bambini dunque necessitano di più momenti di rilassamento come un bagno caldo, una canzone, una storia, un massaggio, cercando sempre di evitare giochi e attività stimolanti che possono piuttosto essere rimandate al mattino successivo, se le energie dei genitori lo permettono 😉

Vi propongo di seguito alcuni brani musicali che potrebbero essere di particolare aiuto per rilassare il bambino e favorire il sonno.

J.S. Bach: Terzo concerto brandeburghese
W.A. Mozart: Prime sinfonie; Sinfonia N°17
M. Ravel: Opere per pianoforte
F.J. Haydn: Quartetti per archi
F. Chopin: Notturni
C. Debussy: Al chiaro di luna

Infatti in generale con i Notturni si ottengono buoni risultati, così come con la riproduzione di suoni naturali, come quello dell’acqua che scorre.

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