Quando si avvicina il momento dello svezzamento, ovvero, quando è ora di integrare nella dieta del bambino alimenti diversi dal latte, i dubbi dei genitori alle prese con questa nuova esperienza sono davvero tanti! La Dott.ssa Carletti, ricercatrice l’IRCCS Burlo Garofolo, Ospedale di Trieste, che ci ha aiutato a far chiarezza nel nostro Speciale dedicato all’alimentazione complementare a richiesta, ha stilato anche questo utilissimo vademecum per i genitori:

Svezzamento: 10 regole d’oro

  • 1. Fidarsi del bambino

Come per gattonare, camminare, parlare anche per iniziare a mangiare ogni bambino ha i suoi tempi! Quindi, fidatevi e del bambino e dei suoi tempi (che sono diversi da bambino a bambino).

  • 2. Mangiare il più possibile tutti insieme

Mangiare tutti insieme è importante: il piccolo, infatti, si fida completamente della mamma e del papà, riferimenti anche per l’alimentazione. Se la mia mamma mangia pasta con il radicchio, allora la mangio anch’io perché mi fido di lei.

  • 3. Mangiare il più possibile le stesse cose

Per il bimbo, mangiare da subito i cibi della famiglia è una conferma. Ha già assaggiato i cibi che mangia la mamma attraverso il liquido amniotico e poi ha ritrovato questi sapori nel latte materno. Assaggiarli direttamente non è altro che un fil rouge dei sapori.

  • 4. Proporre alimenti freschi e di stagione

Evitate primizie e cibi fuori stagione, ma scegliete frutta e verdura freschi, di stagione e possibilmente a “km 0” ossia del territorio.

  • 5. Variare il più possibile

Variate all’interno della settimana le fonti proteiche (carne, pesce ma anche legumi, uova e formaggi), le fonti di carboidrati (pasta, riso ma anche orzo, farro, polenta, quinoa…). Offrite diverse qualità di frutta e verdura.

  • 6. Offrire frutta e verdura a ogni pasto

Frutta e verdura vanno proposti ad ogni pasto, i dolci solo occasionalmente. Ricordate inoltre di non eccedere con i fritti e i grassi.

  • 7. Non forzarlo a mangiare

Non forzate il bambino a mangiare: è tanto inutile quanto controproducente: se abbiamo giudicato il bambino capace di autoregolarsi con il latte materno, perché non dovrebbe esserlo con i cibi solidi?

  • 8. Non togliergli il latte per farlo mangiare

Togliere il latte al bambino nella speranza che mangerà di più, non è una buona pratica: sarà lui a ridurre naturalmente le quantità di latte a favore dei cibi solidi

  • 9. Far sperimentare

Fargli sperimentare con le mani la consistenza dei cibi e lasciarlo provare a mangiare da solo.

  • 10. Divertirsi!

Mangiare è bello e divertente!

Sullo Svezzamento, leggi anche il nostro Speciale Autosvezzamento: alimentazione complementare a richiesta

Claudia Carletti è nutrizionista di sanità pubblica e dietista ed ha un master in “Nutrizione e Alimentazione nella sanità pubblica” (Université du Montpellier – Francia). Lavora dal 2006 come ricercatrice presso l’Unità di Ricerca, Centro Collaboratore dell’OMS per la Salute Materno Infantile dell’IRCCS Burlo Garofolo, Trieste. I suoi principali ambiti di ricerca sono l’allattamento al seno, l’alimentazione complementare e prescolare e la prevenzione dell’obesità infantile. E’ referente regionale di due progetti di sorveglianza nazionale sul monitoraggio del sovrappeso e dell’obesità di bambini e adolescenti (OKkio alla Salute e HBSC) e svolge attività di formazione in ambito di corsi di formazione e congressi. E’ autrice o coautrice di pubblicazioni scientifiche internazionali e nazionali e del libro “Io mangio come voi” (Terre di Mezzo, marzo 2014).