Era da qualche tempo che sul mercato non si vedeva un nuovo toys-to-life, ovvero uno di quei giochi ibridi tra digitale e fisico che propongono ai bambini non solo di collezionare le statuine di una serie, ma anche di vederle prendere vita sullo schermo grazie al dialogo che si attiva con le console di videogioco.
Ubisoft ha deciso di spezzare l’attesa e ha lanciato qualche settimana fa Starlink – Battle for Atlas, un videogioco “open world” che, sulla scorta di titoli molto diffusi ma indicati per fasce d’età adulte, offre anche ai gamer più giovani – ma già sufficientemente esperti – un mondo aperto da esplorare, ricco di intrattenimento, avventure e contenuti alla loro portata.
Ubisoft ha fatto molto per offrire un titolo accattivante e allo stesso tempo adeguato ai più giovani, compreso assoldare in Italia un noto rapper (Shade) come doppiatore di uno dei personaggi, mettere in scena un sistema stellare esistente (Atlas) e ricorrere a una grafica realistica, che regala la coinvolgente sensazione di immergersi nei tanti combattimenti e incontri alieni presenti nel gioco.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona Starlink – Battle for Atlas.
Dal giocattolo al videogioco, strizzando l’occhio agli anni ’90
Ad attrarre i bambini ma anche i ragazzini un po’ più grandi verso Starlink è sicuramente la confezione in cui lo trovano in commercio: una start box all’interno della quale, oltre al videogioco, sono presenti anche le miniature di una navicella spaziale, un personaggio e delle armi aggiuntive. Il richiamo al montaggio di questi 3 pezzi sul controller della console è irresistibile, ma è anche un invito molto persuasivo a entrare così attrezzati nel mondo virtuale di Starlink. Nel giro di pochi minuti, i bambini si troveranno infatti catapultati in un’avventura e in una dimensione fantascientifica completamente nuova per loro, pronti a sfidare i nemici a bordo di una navicella spaziale e a vagare per uno spazio cosmico ricco di sorprese.
Ovviamente altri personaggi, armi e navicelle sono acquistabili separatamente, utili per svolgere al meglio la missione e per continuare a giocare senza tempi d’attesa obbligatori per loro “ricarica”. Le navicelle si possono quindi personalizzare montando gli scafi, le armi e i piloti più adatti a ciascuna missione e le modifiche apportate saranno immediatamente visibili sullo schermo di gioco.
Una nota importante per i geniotori videogiocatori d’antan: Fox McCloud (già protagonista del vecchio videogioco StarFox) appare come ospite speciale in Starlink: Battle for Atlas, ma solo nella versione per Nintendo Switch. I giocatori che posseggono questa console possono così esplorare Atlas con la navicella Arwing di Fox e fare squadra con la sua squadra, la Starfox Initiative.
Una storia di battaglie spaziali
Quando il gioco Starlink si apre, un’introduzione animata ci cala subito nell’avventura: c’è una missione che si chiama Starlink che parte dalla Terra sull’astronave Equinox verso un sistema lontanissimo, quello delle Pleiadi, con lo scopo di indagare antiche fonti tecnologiche lì precedentemente sviluppate.
Ad ostacolare i nostri eroi (Mason Rana e Fox McCloud, con rispettive squadre) sono i cattivi della Legione Dimenticata, che li attaccano a sorpresa. Dopo un breve combattimento, un’altra animazione ci racconta che i nemici capeggiati dal terribile Grax, penetrati all’interno della nave madre, hanno rapito il comandante St. Grand e rubato il reattore centrale. L’obiettivo del gioco diventa a questo punto chiaro: far ripartire la Equinox e salvare il comandante, ma anche combattere la Legione sui e tra i pianeti dell’intero sistema di Atlas, stabilendo alleanze e trovando rinforzi per riuscire a evitare un dominio nemico definitivo.
L’azione di gioco continuerà ad alternarsi quindi a momenti più narrativi e di consegna di nuove sfide, in modo da tenerci all’interno del mondo di Atlas coinvolti tanto dal gioco di esplorazione e combattimento quanto da una storia avvincente, che ci proietta nel ruolo di salvatori di uno spazio mai visto prima e vastissimo.
Una storia che narra di un mondo lontano, un mondo vastissimo
Atlas è realmente un sistema stellare della costellazione del Toro, che giace ad una distanza di circa 440 anni luce dal sistema solare. E’ proprio qui che la missione della Equinox è diretta ed è qui che si svolgeranno i combattimenti spaziali: trattandosi di un mondo aperto ed esplorabile, le navicelle potranno vagare tra i vari pianeti, scoprendone le caratteristiche ma anche i pericoli e i nemici che li popolano. E’ evidente che siamo nel mondo della fantascienza, ma come sempre questo genere apre a suggestioni future, che solleticano la curiosità e la conoscenza nei più giovani e non solo.
Cosa fanno i giocatori in Starlink – Battle for Atlas
Armati di controller e navicella spaziale i giocatori iniziano la loro avventura, si sono visti assegnare una missione di un certo livello ma davanti a loro c’è anche un mondo vasto e profondo che invita all’esplorazione. Le modalità di gioco sono quindi diverse, perché è possibile gettarsi a capofitto nella missione seguendo un determinato percorso oppure decidere di partire in visita ad altri pianeti. In ogni caso i cattivi non tardano ad arrivare dai loro avamposti nascosti (sia nello spazio sia sui pianeti) e si inscenano subito duelli e battaglie.
L’esperienza di volo nello spazio è senz’altro uno degli aspetti che più piace nel videogioco: si decolla, si atterra, si sfrutta la supervelocità e poi ci si destreggia nel sistema stellare, con un notevole realismo. Pur avendo giocato già per qualche ora, noi siamo ancora ai primi passi nell’esplorazione del mondo di Starlink. Ci attendono ancora molte avventure per poter portare a termine la missione e scoprire il destino di questo sistema “lontano lontano”, che però – pur nella sua vastità – è ormai entrato a tutti gli effetti nella nostra casa.