Giorni fa ho partecipato ad un incontro promosso da Plasmon sul tema Svezzamento. Se penso al momento in cui anche io mi approcciavo a questa grande incognita con la mia bambina, in effetti, ricordo tanti dubbi e un forte timore di “sbagliare” la scelta e la quantità dei cibi, il momento più giusto per proporli ecc. Dubbi che permangono, a giudicare dai feedback delle mamme della nostra community, tanto più che con il passare del tempo e i progressi nella ricerca, rivedere posizioni su un tema così importante è doveroso per ogni genitore.

L’alimentazione dei più piccoli, insomma, è sempre un tema molto caldo su cui circolano moltissime informazioni, non sempre corrette. Ecco perché mi ha fatto davvero piacere parlarne con una pediatra – la Dott.ssa Elisa Sabbioni – con una esperta di Plasmon e con altre mamme che hanno potuto portare il loro punto di vista, Laura di Just4momara e Sara Aiello di Trend à porter.

Floriana Maccarone, Head of Food Safety & Quality Italy Plasmon, ci ha aiutato a focalizzare l’attenzione sui requisiti specifici degli alimenti classificati come adatti per l’infanzia. Mentre la Dott.ssa Sabbioni ha fatto chiarezza sui punti fondamentali in tema svezzamento e alimentazione di più piccoli, rispondendo alle nostre domande. Eccole:

8 domande fondamentali sullo svezzamento

1) Cosa si intende con la parola svezzamento?

Il termine svezzamento, letteralmente, vuol dire togliere un vizio, quello di attaccarsi al seno. In realtà, è ormai risaputo che l’allattamento al seno offre moltissimi vantaggi. È, quindi, scorretto parlare di vizio! Inoltre, molti studi recenti dimostrano che introdurre gli alimenti mentre l’allattamento prosegue, consente di indurre meglio la tolleranza ai cibi man mano introdotti. Si preferisce, quindi, parlare di alimentazione complementare perché va ad affiancare il momento dell’allattamento materno.

2) Calendario dello Svezzamento: valida indicazione o approccio superato?  

Fondamentale fino a qualche anno fa, il calendario dello svezzamento prevede una rigida sequenza nella introduzione dei cibi e vieta di introdurre alimenti al di fuori di questo schema per scongiurare il pericolo delle allergie. Attualmente, non esistono indicazioni scientifiche che ne impongano l’utilizzo. Al contrario, gli studi ci dimostrano che non c’è una maggior frequenza di allergie nei bambini la cui alimentazione prevede l’introduzione di alimenti secondo uno schema molto più libero.

3) Esistono alimenti vietati per un bebè?

Non ci sono cibi vietati assoluto; l’indicazione è quella di procedere con introduzioni molto graduali, quindi, per esempio, introduciamo un allergene nuovo per volta, in modo da verificare che non ci siano allergie o reazioni di intolleranza. Questa indicazione non deve essere il via libera ad offrire al bambino qualsiasi cosa passi sulla nostra tavola, quindi, per esempio, no al cibo piccante o troppo condito!

4) È preferibile iniziare lo svezzamento con un cibo dolce o salato?

Il vecchio schema prevedeva di cominciare con la frutta in modo da far abituare facilmente bambino al cucchiaino. Sappiamo, però, che anche i bambini molto piccoli percepiscono il gusto dolce e che questo può dare un po’ di assuefazione. L’idea di cominciare con la frutta è, quindi, ormai superata per il rischio di abituare i bambini a ritrovare nel pasto di mezzogiorno e in quello della sera il gusto dolce. Meglio iniziare con la pappa, che ha un gusto meno dolce e introdurre la frutta quando si è sicure che il bambino abbia gustato e assaporato il sapore dei pasti diurno e serale.

5) A che età possiamo introdurre il latte vaccino?

Sappiamo sicuramente che il latte vaccino non può assolutamente essere somministrato nei bambini sotto l’anno di età. Quindi, se una mamma non può o non vuole allattare al seno, è opportuno che scelga il latte in formula. Questo perché il latte vaccino, per la sua composizione, può indurre delle perdite ematiche a livello intestinale di cui non ci si accorge al momento, ma che possono causare dei problemi.

Dal primo al terzo anno bisogna fare un po’ di attenzione per la sua composizione particolarmente ricca di proteine. Recentemente, infatti, sono stati rivisti i livelli di nutrienti essenziali nella dieta e queste nuove indicazioni raccomandano di mantenere una bassa quota proteica.

Dal terzo anno in avanti il latte vaccino può esser somministrato senza grossi problemi.

6) L’alimentazione può aiutare lo sviluppo del sistema immunitario?

L’alimentazione è fondamentale per fare funzionare bene il nostro sistema immunitario, a cui servono micronutrienti e fibre che si trovano negli alimenti. Un bambino che segue una dieta varia, ricca di frutta, verdura e fibre sicuramente riesce ad avere un buon microbiota intestinale, ovvero l’insieme dei germi buoni che colonizzano il nostro intestino e aiutano a far funzionare meglio il nostro organismo. A livello di sistema immunitario, tutti questi elementi che troviamo nell’alimentazione sono dei mattoncini che ‘danno una mano’ al sistema immunitario in generale.

Una utile indicazione è variare i colori della frutta e della verdura. Le 5 porzioni classicamente consigliate sono un ottimo mix per far funzionare bene il sistema immunitario.

Se utilizziamo l’alimentazione in modo corretto, possiamo veramente favorire il benessere dei nostri bambini, ma non solo: l’alimentazione si è dimostrata molto importante anche nella prevenzione di malattie cronico-degenerative dell’età adulta. Quindi ricordiamoci che tutte le volte che scegliamo cosa mangiare e cosa dar da mangiare ai nostri bambini, stiamo facendo un piccolo gesto molto importante per la prevenzione di tante patologie.

7) Come comporre il menu dei più piccoli? Come bilanciare le quantità dei vari alimenti?

Per quanto riguarda la composizione del menu dei piccoli, è importantissimo che ogni pasto sia completo.

Innanzitutto, i carboidrati, scegliendo tra i vari cereali compreso anche farro, orzo, miglio, cous cous.

Un’altra quota fondamentale è quella proteica. Anche in questo caso, cerchiamo di variare. Proponiamo la carne al massimo 3 o 4 volte a settimana, così come il pesce. 2 volte il formaggio, 1 o 2 volte l’uovo. I legumi sono una fonte proteica fondamentale perché si tratta di proteine vegetali. Sono anche molto comodi da proporre nei piatti unici.

È importantissimo che ci sia sempre una quota di grassi e la parte di fibre e vitamine (5 porzioni al giorno di frutta e verdura).

Evitiamo di aggiungere zucchero e cerchiamo di non salare o di salare poco e per insaporire i cibi utilizziamo gli aromi.

8) Come allontanare l’ansia e far sì che i pasti del bebè siano un momento piacevole per tutta la famiglia?

Se il bambino percepisce che il momento del pasto per noi è un problema, lo diventa anche per lui, pertanto il primo consiglio è quello di cercare di trasmettere un senso di serenità.

Secondo consiglio: è molto utile mettere il bimbo a tavola con noi, perché inizi a toccare, sperimentare, sentire i profumi della cucina. Renderlo curioso verso queste cose, fargli percepire il momento del pasto come un momento piacevole e di condivisione, è fondamentale.

Nel caso di rifiuto nei confronti di nuovi cibi, cerchiamo da una parte di assecondare i loro gusti, ma allo stesso tempo proponiamo sempre qualcosa di nuovo e diverso.

Caratteristiche e vantaggi del Baby Food: il punto di vista di Plasmon

Caratteristiche e peculiarità dei prodotti dedicati alla prima infanzia

L’intervento di Floriana Maccarone, Head of Food Safety & Quality Italy Plasmon ha avuto come fulcro le caratteristiche e le peculiarità degli alimenti della prima infanzia.

“Tra i diversi vantaggi che hanno gli alimenti specifici per la prima infanzia, mi voglio soffermare soprattutto sulla sicurezza perché il bambino, nella prima infanzia, non è un adulto in miniatura”, dice Floriana Maccarone, “ma ha bisogno di requisiti sia nutrizionali che di sicurezza specifici“.

“Considerate che nei primi mesi di vita in particolare – ma più in generale nei primi tre anni – c’è una fase assolutamente cruciale ai fini della salute del bambino (non solo nell’immediato, ma anche per la sua salute futura). Nei primi anni di vita, c’è una crescita esponenziale del bambino: nel solo primo anno, il suo peso triplica. In una fase di grande crescita l’effetto di sostanze indesiderate non è paragonabile a quello che ci può essere negli adulti. Inoltre, al momento della nascita, non tutti gli organi sono completamente formati e anche i sistemi fisiologici che sono importanti per la nostra protezione e di cui noi adulti siamo dotati, nel caso dei bambini sono meno efficaci. Lo stesso accade nel caso di quei sistemi che consentono l’eliminazione delle sostanze tossiche che abbiamo eventualmente ingerito. Le sostanze tossiche penetrano più facilmente e meno facilmente vengono eliminate. Per questo motivo un bambino è molto più vulnerabile dell’adulto”.

Ma a quali sostanze tossiche si fa riferimento? “Mi riferisco essenzialmente alle sostanze che sono utilizzate delle pratiche agricole e veterinarie” continua Floriana. “Dai contaminanti naturali ai contaminanti ambientali. Quello che non tutte le mamme sanno è che la legge italiana tutela il bambino ancor più che l’adulto e ha stabilito dei livelli massimi per queste sostanze che sono radicalmente inferiori rispetto all’adulto e talmente bassi da far sì che gli alimenti per l’infanzia siano sicuri per un consumatore che è molto più sensibile e molto più esposto rispetto ad un adulto”.

Filiera italiana garantita

Il pilastro dei protocolli di produzione Plasmon è la tracciabilità completa. “Significa non limitarsi a tracciare il prodotto finale, ma seguire il prodotto in tutte le sue fasi. Promuovere l’italianità della filiera ci consente di avere una conoscenza ancora maggiore dei processi di produzione”.

I criteri utilizzati per la scelta e la combinazione degli ingredienti nei prodotti Plasmon dedicati allo svezzamento

Il bambino ha dei fabbisogni nutrizionali che sono specifici non solo in termini di quantità di apporto energetico, ma anche di qualità di nutrienti rispetto agli adulti. Ci sono dei requisiti di legge che stabiliscono i criteri di composizione che un prodotto destinato alla prima infanzia deve avere in termine di ingredienti, nutrienti e livelli. È importante per questo scegliere un prodotto che sia specificamente formulato per la prima infanzia. “Nel nostro caso”, continua Floriana Maccarone, “abbiamo un team di nutrizionisti che nel momento in cui un prodotto viene progettato, verificano che soddisfi i requisiti previsti per legge e che siano coerenti con le più recenti linee guida sulla nutrizione in modo da ottenere prodotti sicuri nella qualità e quantità dovuta”.

Post in collaborazione con Plasmon