Lo screening audiologico neonatale della sordità andrebbe fatto entro i 3 o 4 mesi di vita, per poter intervenire precocemente sui disturbi dell’udito. Lo stabilisce il Piano Sanitario 2011-2013. E’ sufficiente che gli ospedali si forniscano di un apparecchio per l’esame delle otoemissioni acustiche che costa circa 5 mila euro. Purtroppo però solo sette regioni finora hanno introdotto una normativa sullo screening che lo rende obbligatorio: Marche, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Campania, Liguria e Lombardia.

Servono inoltre, oltre allo screening, anche “centri audiologici di secondo e di terzo livello per la conferma della diagnosi e l’eventuale impianto cocleare”, sostiene Jodi Cutler, portavoce di un movimento di genitori.

E’ sufficiente che la sordità venga diagnosticata con appena 2-4 di mesi di ritardo, quindi intorno ai 6-8 mesi, perché il recupero diventi molto più difficoltoso e lungo. Sono due le famiglie che – a detta delle associazioni di mamme e papà – avrebbero già fatto causa, perché ai figli sarebbe stata diagnosticata la sordità in ritardo.

Se volete approfondire l’argomento, trovate informazioni utili nel blog di Jodi Cutler.

Immagine: www.donnamoderna.com

Fonte: www.corriere.it

Livia