La psicologa canadese Susan Pinker sostiene, nel suo libro “Il paradosso dei sessi”, che le donne fanno meno carriera degli uomini a causa dell’ossitocina. L’ormone, tipicamente femminile, richiamerebbe l’attenzione delle donne verso la famiglia e i figli, facendole optare per lavori meno impegnativi e meno retribuiti. E’ la produzione di ossitocina che innesca le contrazioni uterine del travaglio e favorisce la nascita dei bambini, ed è sempre la produzione di ossitocina che il neonato genera tramite la suzione al seno, e che aumenta a sua volta la produzione di latte. L’ossitocina si sviluppa anche negli abbracci e nel corso di rapporti sessuali, in uomini e donne, in misura di gran lunga superiore se in presenza di un forte coinvolgimento emotivo.

Per queste ragioni l’ossitocina è spesso chiamata l’ormone dell’amore, o dell’attaccamento.

La Pinker rileva che le donne ormai superano gli uomini quanto a rendimento scolastico e successo negli studi. Perché tale vantaggio non si manifesta anche nel mondo del lavoro?

Le donne in Italia “guadagnano in media il 9% in meno degli uomini, e l’occupazione femminile si ferma al 46,6% contro il 70,7% di quella maschile”, riferisce la Repubblica del 21 febbraio. Le discusse “quote rosa” difficilmente potrebbero pareggiare i conti.

Inoltre, sul Corriere della Sera del 24 febbraio si legge che tra il 2006 e il 2008 le dimissioni in Lombardia a causa maternità sono passate da 4608 a 5819: la difficoltà nel conciliare il lavoro con la famiglia è così forte che molte donne rinunciano al primo per dedicarsi alla seconda.

Nel libro “Il paradosso dei sessi” la Pinker racconta di donne di successo che, per ritrovare se stesse e i propri affetti, hanno abbandonato la nave, hanno preferito dedicarsi ad attività diverse cercando – e forse trovando – il difficilissimo compromesso tra il lavoro e la famiglia.

Voi siete riuscite a raggiungere questo compromesso? In che modo?

Per quanto mi riguarda, finalmente trovo una giustificazione scientifica per la mia scrarsa attitudine a dedicarmi anima e corpo al lavoro: d’ora in poi potrò dire che è tutta colpa – o merito, a seconda dei punti di vista – dell’ossitocina.