Finalmente arrivano le agognate vacanze! Vecchia istituzione in cui non si crede più ma alla quale nessuno vuole rinunciare. Tutti siamo assolutamente coscienti che non esista nulla di più faticoso e stressante delle vacanze. Che si vada al mare in casa dei nonni o in montagna in un delizioso alberghetto, la stanchezza accumulata in tanti mesi invernali subirà solo un cambio climatico ma non troverà la terapia adeguata.
Eppure restare a casa sarebbe impensabile. I bambini hanno bisogno di cambiare aria, gli adulti devono staccarsi dal solito habitat lavorativo e poi occorre anche  fornire agli amici adeguate informazioni sui programmi estivi.

Ammettiamolo pure senza vergogna: sono tante le cose che si fanno più per gli altri che per noi stessi. E non perché siamo molto altruisti ma soltanto perché siamo condizionati da una società basata più sull’apparire che sull’essere.

Andare in vacanza al mare nel mese di agosto è una impresa degna di encomio. In Sardegna come in Liguria le spiagge pullulano di formichine agitate, ombrelloni e lettini sono costosi quanto un loft parzialmente arredato, un frullato di frutta puoi pagarlo quanto paghi di solito una cena nel ristorantino sotto casa, per non parlare dei parcheggi che  a livello di stress sono paragonabili ad un faticoso colloquio con il più esigente dei capi. Ma siamo in Vacanza e anche l’assurdo diventa accettabile.

Preso atto di tutto ciò e trovandosi nella condizione in cui non è possibile avere alternative, affrontiamo la  nostra vacanza con grinta e soprattutto con tanto buonsenso.

1) Bambini
I bambini in vacanza sono più stanchi e nervosi di quel che si possa pensare. Si divertono certamente ma devono anche far fronte a nuove impostazioni di vita quotidiana e spesso quando sono faticosamente giunti alla fase di assestamento, le vacanze sono già finite e si ritorna a casa alle vecchie abitudini. Occorre, quindi, armarsi di molta pazienza e comprensione nei loro confronti.

Ma occorre anche pretendere disciplina e buona educazione. Il Galateo non va in vacanza. In spiaggia come in montagna il rispetto verso gli altri deve essere prioritario. Più si è costretti a vivere a stretto contatto con degli sconosciuti, sia sotto l’ombrellone che in un affollato albergo, più la buona educazione crea la differenza. I bambini capricciosi e rumorosi sono spesso il frutto di una educazione passiva ed apatica, ma in ogni caso bello o brutto che sia, quello che accade all’interno delle mura domestiche riguarda e investe solo il proprio nucleo familiare.

Il discorso cambia quando la maleducazione esce dal proprio privato e investe e coinvolge l’altrui privato. Il fatto di essere in vacanza non ci esime dal controllare il comportamento dei nostri pargoli, e tantomeno la nostra stanchezza ci può autorizzare a tollerare atteggiamenti maleducati e lesivi della altrui tranquillità. Avere educato bene i figli ripaga così come averli educati male penalizza.

2) Coppia
Non è detto che la vacanza aiuti la coppia a rinsaldarsi. Anzi spesso le vacanze sono fonte di ulteriore stress.I bambini da gestire, la casa da organizzare, la stanchezza da smaltire. Basta un gesto, una parola, una smorfia del viso a fare scattare la molla del dissenso. Fermiamoci e riflettiamo facendo un semplice esercizio che ripeteremo più volte durante il periodo vacanziero. Prendiamo un foglio di carta e una penna e, mentre tutti stanno facendo il pisolino pomeridiano,  concediamo alla nostra mente uno spazio fatto di luce e di pensieri positivi. Dividiamo il foglio in due  colonne e scriviamo nella parte destra quello che ci aspettiamo dalla nostre vacanze e nella parte sinistra quello che finora si è verificato. Per ogni cosa positiva identifichiamo i soggetti e le circostanze che l’hanno resa tale; lo stesso faremo per quelle negative. Ogni qual volta avrete ammesso a voi stessa che il soggetto siete voi o che le circostanze sono state pilotate da voi, complimentatevi per il positivo e criticatevi per il negativo. Quando, invece, avete riconosciuto in vostro marito il colpevole o il positivo artefice di alcuni accadimenti, valutate con obiettività l’entità delle colpe così come il pregio dei meriti.

Riccorrete spesso al contatto fisico; le carezze, i baci, i lunghi abbracci sono parole che prendono corpo, si animano e danzano creando armonia. Un sorriso che risponde a un mugugno disorienta e incanta. L’estate non è solo il tempo dei flussi di cassa nella voce vacanze, dei bambini che irritano anche solo muovendosi per casa, dei mariti che non collaborano e vorrebbero essere serviti, dei parenti che avresti voluto non avere.

L’estate è anche il tempo che puoi concederti  per guardare negli occhi i tuoi bambini e leggere dentro le pagine di mesi e anni già trascorsi; è il tempo che puoi riscattare di un amore vissuto ma non scaduto; è il sorriso che puoi regalare ai genitori che rappresentano i ricordi del tuo ieri e la proiezione del tuo domani. L’estate è a tua disposizione e puoi farne quel che vuoi: un lampo di luce che puoi fermare tra le dita per regalare stelline luminose o solo giorni scritti in rosso sulla tua agenda personale. Buone vacanze, care amiche.

Articolo di Katia Amato Sgroi

Immagine: italiaeoicastello.blogspot.com