Come tradizione vuole, l’arrivo del freddo coincide con la diffusione dell’influenza e dei tipici disturbi che l’accompagnano: tosse, febbre, mal di testa e così via. Tra i soggetti più colpiti i bambini, che come ogni anno diventano le vittime per antonomasia dell’epidemia e delle malattie respiratorie originate dalla degenerazione del virus.

Come possiamo difendere i nostri bambini? La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) afferma che l’unico rimedio per combattere l’influenza è vaccinare i piccoli.

“Noi pediatri – spiega il Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS – abbiamo il dovere di contrastare le false credenze, di illustrare i rischi che comporta il contatto sempre più frequente con persone di cui ignoriamo lo stato vaccinale, di rafforzare la fiducia dei genitori nelle vaccinazioni e di sottolineare che solo il pieno rispetto del calendario vaccinale può garantire la protezione dei loro figli. L’influenza  è una malattia epidemica con la massima diffusione in età pediatrica: nella stagione 2012-2013, per esempio, nella fascia 0-4 anni il picco di incidenza ha sfiorato i 32 casi per 1.000 assistiti, e i 18 casi per 1.000 in quella 5-14 anni rispetto agli 8 casi per 1.000 assistiti nella fascia 15-64 anni. L’elevata diffusione della malattia nei bambini è attribuibile a una combinazione di fattori legati a una maggiore suscettibilità intrinseca all’infezione da virus influenzale (imputabile a un funzionamento non ancora efficiente del sistema immunitario) e ai continui e stretti contatti all’interno dei tipici luoghi di frequentazione dei bambini (asili, scuole, centri ricreativi e sportivi). L’elevata incidenza dell’influenza nella popolazione pediatrica, che rappresenta quindi il principale serbatoio della malattia, è tra l’altro responsabile del mantenimento della circolazione del virus all’interno dei nuclei familiari e delle comunità e conseguentemente nella popolazione generale”.

La vaccinazione antinfluenzale  dei bambini sani di età compresa tra i 6 e i 24 mesi viene offerta dal servizio sanitario americano e canadese e da tre paesi della Comunità Europea (Finlandia, Ungheria e Malta) ma i dati di copertura vaccinale disponibili sinora non hanno ancora dimostrato completamente la sua efficacia sia a livello di analisi farmacoeconomica che di politica sanitaria. Per questa ragione non è attualmente ritenuta necessaria in Italia la promozione del vaccino influenzale gratuito a tutti i bambini ma solo a quelli che presentano specifici fattori di rischio, più soggetti per altre patologie alle malattie respiratorie e alle loro complicanze.

La SIPPS suggerisce invece che i bambini, appartenenti e non a categorie considerate a rischio, vengano vaccinati nel periodo che va da metà ottobre a fine dicembre, in un’unica soluzione se hanno più di nove anni, in due dosi con un intervallo di 4 settimane per tutti gli altri. L’immunizzazione antinfluenzale può essere effettuata anche durante il periodo di incubazione della malattia. Generlmente la protezione indotta dal vaccino comincia a partire da due settimane dopo la data di somministrazione e il suo effetto permane per circa sei-otto mesi.

Parlatene con il vostro pediatra e fateci sapere se avete vaccinato o meno i vostri bambini!