Dopo due anni in cui abbiamo sentito parlare quasi esclusivamente di Covid, durante la scorsa stagione invernale l’attenzione dei media si è concentrata anche sul virus respiratorio sinciziale, un virus molto contagioso che colpisce prevalentemente i bambini nel primo anno di vita.

I titoli di giornali e telegiornali con l’esperienza vissuta da Chiara Ferragni con la piccola Vittoria hanno sicuramente destato preoccupazione nei neogenitori. Con un neonato si ha sempre un po’ di apprensione: li vediamo piccoli e indifesi, è difficile interpretare il loro malessere e capirne le cause. Il rischio è quello di farsi prendere dall’ansia e di pensare agli scenari peggiori. Questo vale anche per il virus respiratorio sinciziale, che è una patologia piuttosto diffusa tra i neonati.

Cosa ne sanno le mamme e i papà di questo virus? È importante capire di cosa si tratti, per affrontarlo tempestivamente, con serenità, senza farsi prendere dal panico.

Capiamo meglio cosa è il virus respiratorio sinciziale

Conosciuto anche come RSV, il virus respiratorio sinciziale è un virus che ha la capacità di infettare l’apparato respiratorio in particolare (ma non solo) dei bambini. È molto comune: nei primi due anni di vita il 90% dei bambini lo contrae almeno una volta e nella maggior parte dei casi si presenta senza sintomi o con lievi disturbi da raffreddamento.

A volte, però, il virus arriva a colpire le vie respiratorie inferiori e a causare la bronchiolite, quell’infiammazione delle diramazioni terminali dei bronchi che colpisce i neonati nei primi mesi di vita e che a volte può richiedere l’ospedalizzazione. L’RSV, infatti è la principale causa di ospedalizzazione nei piccolini entro il primo anni di vita.

L’RSV quindi è un virus da non sottovalutare, ma che non ci deve neanche far prendere dall’ansia. L’importante è saper riconoscere i campanelli d’allarme e rivolgersi al proprio pediatra

Quando si trasmette il virus?

In Italia la diffusione di questo virus è stagionale: solitamente il periodo interessato è quello da ottobre/novembre a marzo, con un picco intorno a dicembre/febbraio, il periodo più freddo e quello con maggiore convivenza al chiuso. Il contagio avviene tra persona e persona, attraverso le goccioline respiratorie che vengono emesse da chi è già infetto soprattutto quando starnutisce o tossisce. Anche il contatto con oggetti e superfici infette può essere causa di contagio, soprattutto in caso di bimbi piccoli che si passano giocattoli, ciucci, biberon.

L’RSV è virus da non sottovalutare, ma del quale non avere paura. Ecco perchè è importante che mamma e papà conoscano l’RSV e che sappiamo che anche in questo caso il modo migliore per affrontare questa malattia è quella di informarsi affidandosi a fonti autorevoli, e di fare sempre riferimento al proprio pediatra.