Le esperienze fatte durante l'infanzia pongono le basi per l'intera vita. Ogni neo-genitore si chiede “cosa devo fare”, quando si trova per la prima volta con un bambino da crescere. Le domande sulla prima infanzia, sia dal punto di vista pediatrico che dello sviluppo psicologico, sono tantissime.

Oggi proverò a riassumere alcuni punti fondamentali della relazione genitore-figlio, forse banali, ma che per questo nessuno vi ricorderà, nonostante siano i più importanti.

1. Il dialogo.

Bambini a cui si parla tanto, anche quando non possono rispondervi, sono bambini che sviluppano un vocabolario più ampio ed un'intelligenza più vivace. Avere attenzioni, parole, spiegazioni da parte di un adulto è un'occasione di crescita anche nella competenza relazionale.

Non importa di cosa parlate: commentate la bellezza dei loro piedini, le notizie del giorno, non importa. Non pensate che metterli davanti alla radio o alla tv sia la stessa cosa, loro hanno bisogno di voi.

Parlate del mondo che vi circonda: il broccolo verde, il grande tavolo della cucina, la vestaglia morbida della mamma. Dite loro che state cucinando DUE fette di carne. Non è mai troppo presto per iniziare.

Leggete per loro: per un neonato le parole sono divertenti, e più in fretta impareranno a padroneggiarle, più sarà un dono che farete loro per la vita. Indietro non si torna.

2. La reciprocità.

Numerosi studiosi hanno notato come l'interazione tra adulto e neonato è fatta di sequenze non verbali che sono come botta-e-risposta. Il bambino sorride, la mamma sorride. Il bambino fa un suono, la mamma lo ripete.

Questi scambi sono alla base dello sviluppo del linguaggio, ma favoriscono anche un comportamento coordinato. Queste sequenze, inoltre, hanno un certo margine di prevedibilità che diventa molto rassicurante per il bambino.

Osservate la capacità che hanno i bambini di guardarvi negli occhi.
Parlate loro quando vi stanno guardando, e cercate di capire quale bisogno esprimono quando distolgono lo sguardo: voglio essere cambiati, sono agitati o stanchi, in quel momento guardano lontano da voi. Fidatevi di loro. 

3. Il contatto fisico.

Prendete in braccio un bimbo quando piange, non “prenderà il vizio”. Vi siete mai chiesti perché il pianto di un neonato è così insopportabile per ogni fibra del vostro corpo? Perché siamo biologicamente determinati all'accudimento.

I bambini che sono accuditi fisicamente imparano che sono tenuti in considerazione, bambini che “si rassegnano” e smettono di piangere sono invece più inclini alla timidezza, alla depressione e alla poco fiducia in se stessi.

4. Godetevi il vostro bambino.

Dimenticate le cose che si-devono-fare, e assaporate tutti quei momenti che, se pur faticosi, si vivono una sola volta nella vita. Godere delle piccole gioie quotidiane è il dono migliore che potete fare a voi stessi e a vostro figlio.