L’intimità e lo stile relazionale di coppia sono un presupposto fondamentale su cui si fonda la genitorialità, ed il passaggio da essere in due ad essere famiglia. Vediamo oggi quali sono gli elementi che caratterizzano l’intimità di una relazione di coppia, e come è possibile che l’intenzionalità dell’altro venga fraintesa quando “incontra” le nostre fragilità, che richiamano la storia personale.

L’intimità si costruisce su un delicato equilibrio tra uguaglianze e differenze, ed è frutto di un continuo compromesso tra il bisogno di separazione e quello di appartenenza tra i due partner.
Nelle relazioni di coppia è estremamente importante percepirsi come separati e diversi dall’altro, pur sentendosi dentro ad un rapporto basato sull’appartenenza e sulla vicinanza emotiva.

Solo il passaggio da una percezione del mondo di tipo individualistico ad una percezione di tipo relazionale consente la piena presenza nel contatto con l’Altro, e dunque l’autenticità.
A volte, tuttavia, le persone evitano le relazioni intime per paura del rifiuto o dell’abbandono, sfuggendo la possibilità di mostrarsi nelle proprie fragilità o temendo di perdere la propria individualità.

E’ frequente, così, provare nello stesso tempo desiderio e paura verso l’appartenenza ed il legame: è fra queste due polarità che si gioca molta parte della crescita individuale, dall’adolescenza in poi.
L’incapacità di stare nella dimensione dell’appartenenza influenza la capacità di stabilire legami duraturi, e l’incapacità di percepirsi come individui differenziati, al contrario, fa perdere di vista i propri bisogni al prezzo della soddisfazione personale nel lungo periodo.

Costruire una percezione di sé salda e chiara è un compito di sviluppo che è il presupposto per una vita di relazione piena e senza timori, che si basa sia sul rispetto dell’unicità di ognuno, sia sulla consapevolezza di se stessi.

In ogni rapporto con l’Altro si ripercorre il cammino fatto all’interno delle nostre relazioni significative: la paura del fallimento e del rifiuto è alla base di molti comportamenti che non permettono di cogliere il tentativo di avvicinamento dell’altro. Il risultato è la percezione di non sentirsi accolti e sostenuti: in mancanza di un sostegno sufficiente, allora, si mettono in pratica delle strategie alternative per gestire la rottura dell’equilibrio, e atteggiamenti difensivi o accusatori possono indurre l’altro ad allontanarsi dal suo bisogno di contatto e di relazione.

Ciascuno di noi ha un suo modo di essere e di stare nel mondo: apprezzare lo stile del proprio partner ed essere abili nel mettere insieme le differenze sono i presupposti per una relazione soddisfacente ed equilibrata.
Raggiungere questo equilibrio, tuttavia, non è semplice quando il delicato momento di sentirsi “nudi” davanti ad un altro diverso da sé richiama esperienze negative della propria storia.

Esiste un solo atteggiamento costruttivo verso una relazione: poter guardare con occhi nuovi al proprio passato, con la fiducia di poter riscrivere una storia nuova, e senza il timore di riaprire antichi dolori.
L’Altro è con noi non per sanare le nostre vecchie ferite, ma per costruire una storia nuova, di vicinanza e reciprocità.

Questi desideri e questi timori influiscono sul diventare genitori, sia negli aspetti di ri-attualizzazione dei modelli delle rispettive famiglie di origine, sia negli aspetti della vita di coppia su cui si fonda la genitorialità.


dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: libero blog