“Davvero non capisco perché mi madre e mio padre mi obbligano a fare quello che è importante per loro”.

Quando i bambini sono molto piccoli solitamente seguono le abitudini dei genitori. Così condividono i riti di una religione (come andare a messa per i Cattolici), o partecipano ai pranzi in famiglia per particolari ricorrenze. Quando diventando adolescenti cominciano a scalpitare.

“Perché devo fare qualcosa in cui credono soltanto loro e non io?”

Perché gli adolescenti mettono sempre tutto in discussione?

Nel periodo della differenziazione che è necessaria alla crescita, un adolescente ha bisogno di mettere in discussione tutto quello in cui gli adulti credono e di cui egli stesso ha fatto parte fino a quel momento. Mi capita di sentirmi porre dai ragazzi la domanda di cui sopra, e certamente non posso rispondere dicendo “è la crescita, hai bisogno di differenziarti, metterai tutto in discussione per poi scoprire la libertà dell’appartenenza”. Allora, solitamente mi aiuto con un discorso sui rituali.

I rituali: routine che ci identificano e parlano di noi

I rituali non sono mai banali, ci ricordano quello che siamo. Tutta la nostra vita è piena di rituali, non soltanto quelli che riguardano le cose in cui crediamo, ma anche piccoli gesti della vita quotidiana, semplici abitudini, routine che ci identificano e parlano di noi. Quando due fidanzati iniziano a conoscersi, è proprio dalla narrazione di queste piccole abitudini che scoprono che tipo di persona hanno scelto per la loro storia d’amore (cosa ti piace mangiare, come dormi nel letto, cosa indossi, che musica ascolti e quando la ascolti, come passi il weekend, e così via).

Anche la vita degli adulti è piena di rituali, e alcuni di questi riguardano anche la religione, o la politica, o le tradizioni familiari. Quando si cresce è più importante mantenere in vita alcuni gesti, perché si diventa custodi di una storia familiare. Ecco perché gli adulti amano cucinare sempre gli stessi piatti per le ricorrenze, discutere spesso delle stesse cose, o ti chiedono di pregare il loro Dio in un certo modo. Quando eri bambino non ti chiedevi perché farlo, tutti lo facevano, ma crescendo hai iniziato a chiedertelo.

Pensa a quando eri piccolo e ogni notte ti intrufolavi nel letto dei tuoi genitori: anche questo era un rituale, che serviva a ricordarti di essere amato e protetto. Quando non hai più avuto bisogno di qualcuno che te lo ricordasse nel cuore della notte, semplicemente non hai più voluto quel rituale.

È importante che i rituali non siano vuoti. Non si può fare a meno di sentirsi vicini quando si condivide un pasto, o quando si recita una preghiera tutti insieme.

L’importanza di fermarsi e ritrovare il proprio centro

Viviamo in una vita molto frenetica e piena di distrazioni, quindi trovare dei rituali che ti consentono di fermarti per qualche momento (come può fare una preghiera, una meditazione, un momento di condivisione in famiglia) ti aiuta a ritrovare il tuo centro.

Così alla fine è una tua scelta. Ci sono molte cose divertenti che devi interrompere quando vuoi praticare un rituale, ma ne vale sempre la pena perché sono queste cose che ti permettono di ricordare a te stesso che la vita non è fatta solo di cose superficiali.