Mi sono sempre detta: un giorno adotterò un bambino a distanza, ma poi non l’ho mai fatto. Poi eccomi a scrivere uno speciale su ActionAid e delle adozioni a distanza e mi sono lanciata, ho richiesto il kit informativo per capire meglio di che si tratta e finalmente è arrivato. Anzi, è arrivato un bambino!

L’adozione a distanza è uno di quegli argomenti che tutti sono pronti a sostenere e approvare lì per lì, ma poi sono pochi quelli che davvero decidono di fare almeno un primo passo. Io di certo ne faccio parte, ma stavolta ho deciso di cambiare, ho compilato il form che trovate sempre alla fine dei nostri post su ActionAid.

Devo confessarlo: aspettavo quella busta con un po’ di ansia, ormai la posta tradizionale si usa solo per le bollette, quindi ero un po’ emozionata (davvero!) perché sentivo che stavo iniziando a fare un passo verso l’adozione a distanza che da tempo vorrei affrontare, e perché non sapevo cosa aspettarmi.

Quando è arrivata, dentro la busta c’era una foto: una fotografia vera, sulla carta lucida, che mi sembrava quasi di aver visto scattare io stessa. Immaginavo il momento in cui qualcuno aveva detto a quel bimbo di stare fermo un attimo, e visualizzavo la scena in cui ancor prima qualcun altro, la sua mamma forse, lo aveva vestito bene, per fare bella figura, e gli aveva fatto indossare la camicia bianca e rossa a quadretti larghi abbottonata fino al colletto, i pantaloncini blu, le infradito azzurre…

Ed eccolo lì, Manish, sei anni e due occhioni da bambino tenace, alto e longilineo come sono gli indiani, capelli nerissimi, le ginocchia un po’ in dentro e la pancia un po’ in fuori come mio figlio, e dietro di lui casette poverissime, di fango, con i tetti in tegola, la strada polverosa, sullo sfondo qualche pianta piena di sole…

Ho cercato di immaginare la sua vita lì, la sua gioia, la sua sofferenza… Ho pensato che non è giusto che soffra, non è giusto che non possa avere un futuro. Non è giusto e basta, non serve aggiungere altro per facile del facile pietismo.

Il kit informativo

Dopo una settimana circa dalla compilazione del form che trovate sempre alla fine dei nostri post sulle adozioni a distanza, nella casella di posta troverete una busta “cicciotta” da parte di ActionAid: è il kit informativo di cui vi abbiamo sempre parlato, contenente tutte le informazioni sull’adozione a distanza.

Cosa contiene?

Nella busta sono presenti:

  • Una lettera di presentazione in cui il Segretario Generale di ActionAid, Marco De Ponte, spiega un po’ come partire con l’adozione a distanza, fornendo un codice sia per il bambino, sia per il sostenitore.
  • Una scheda dettagliata sul bambino, dove sono riportati tutti i dati possibili raccolti su di lui e sulla sua famiglia. Per esempio, oltre a quelli anagrafici, come si compone la sua famiglia, com’è fatta la sua casa (nel mio caso, una “piccola casa fatta di fango e tetto di tegole”), qual è la fonte di sostentamento (allevamento, coltivazione dei campi), se c’è acqua potabile nelle vicinanze e se le cure mediche sono accessibili. Questa scheda contiene anche un inquadramento sulla situazione economica, religiosa e sociale di quel luogo.
  • Un opuscolo informativo che spiega cosa significa adottare un bambino a distanza e perché è importante farlo, quale sarà il riscontro, come avere un contatto con il bambino, cosa ne pensano i bambini stessi, argomento che abbiamo approfondito nell’apposito post in cui riportiamo le loro testimonianze, e cosa dicono i sostenitori (anche qui per curiosità potete leggere la bella lettera di Paola, mamma adottiva del piccolo Mateus, dal Brasile). Di tutto ciò potete rendervi conto intanto anche leggendo il nostro post su come funziona l’adozione a distanza.
  • Modulo per la modalità di pagamento, in caso si scelga la domiciliazione bancaria, postale o con carta di credito. Ricordiamo che la cifra complessiva annuale è di 300 euro: e ricordiamo pure che sono 25 euro al mese, 82 centesimi al giorno.
  • Una busta prestampata per l’invio della richiesta di attivazione dell’adozione.

Quante domande!

Quando ho ricevuto il kit informativo per l’adozione a distanza, ho scoperto alcune cose che prima non mi erano chiare o a cui non avevo pensato, le condivido con voi, potrebbero esservi utili:

  • Il kit informativo è vincolante? No, se poi non si vuole procedere con l’adozione, basta non fare nulla.
  • Chi sceglie il bambino da adottare? La risposta è ActionAid, giustamente, in base alle situazioni di emergenza che conosce tramite i suoi operatori locali.
  • Come faccio a comunicare con il bambino, visto che non parliamo la stessa lingua? ActionAid dice di non usare l’italiano, perché nessuno lo conosce nei paesi di destinazione, quindi meglio optare per francese, inglese, spagnolo o portoghese. E mette a disposizione un Servizio Sostenitori che può tradurre gratuitamente i messaggi da noi al bambino e viceversa dal bambino a noi.
  • Posso fare dei regali extra al bambino? Meglio di no se sono indirizzati solo a lui, perché così rischiano di scatenare gelosie e diseguaglianze fra i bambini. Esiste però un fondo doni apposito, che viene messo a disposizione della comunità per l’acquisto di materiali scolastici, attrezzature sportive, giocattoli.
  • Posso interrompere o sospendere l’adozione a distanza? Sì, in qualsiasi momento, anche se non è auspicabile, perché l’utilità dell’adozione a distanza sta proprio nell’essere un sostegno continuativo su cui poter fare affidamento a lungo termine.
  • Come vengono utilizzati i miei fondi? L’80% andrà al paese e alla comunità di appartenenza del bambino, il 20% sosterrà le campagne di informazione e sensibilizzazione promosse in Italia.
  • Cosa riceverò a casa? Una rivista rimestrale su tutte le attività di ActionAid, appelli per le emergenze o segnalazione di eventi aperti organizzati in Italia, due lettere all’anno da parte del bambino (scritte o disegni), insieme a un notiziario e a una relazione che riassume il lavoro in corso con lui e con la sua comunità.
  • Posso andare a trovare il bambino? Certo, con le dovute precauzioni per tutelare un equilibrio già di per sé difficile, e con un preavviso di almeno 5-8 settimane per consentire ad ActionAid di attivare gli operatori locali in tal senso. I costi del viaggio sono totalmente a carico del sostenitore.

[actionaid]