Ricordate Juno? E’ la protagonista dell’omonimo film uscito in Italia lo scorso anno che, “sessualmente attiva” a 16 anni, rimane incinta e decide di dare il bambino in adozione. Juno è un caso emblematico, se è vero che in America i casi di adolescenti in gravidanza sono il doppio rispetto a quelli di ogni altro Paese del mondo occidentale…

E’ da riflessioni come queste che è partito uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Pediatrics, che sostiene l’esistenza di uno stretto legame tra le abitudini sessuali degli adolescenti e il consumo di televisione.

Lo studio ha rilevato che gli adolescenti che guardano abitualmente programmi in cui il sesso è praticato o anche soltanto evocato (serie televisive come Sex & The City, Friends, Beverly Hills 90210, That ’70 show), hanno un’attività sessuale due volte più intensa rispetto agli altri e tra loro si registra anche un incremento di gravidanze indesiderate: «il legame tra le gravidanze e la tv è innegabile» afferma Anita Chandra, che ha diretto lo studio su un campione di 2000 ragazzi tra i 12 e i 17 anni.

Voi cosa ne pensate? Ritenete che i risultati della ricerca siano credibili? In effetti, si potrebbe anche pensare che scaricare la colpa sulle serie televisive sia un modo per sviare l’attenzione dal problema, o meglio, dalla ricerca di una soluzione. E d’altra parte, immaginare una soluzione è cosa tutt’altro che semplice!

Un controllo più attento da parte della famiglia, per esempio, non è così facile, se si pensa che i ragazzi spesso guardano la tv dallo schermo del loro computer. Allora? Governatori come Arnold Schwarzenegger in California hanno reso obbligatorio l’insegnamento del sesso. Mentre al, contrario, il governo Bush ha finanziato con un miliardo di dollari corsi sull’astinenza nelle scuole, nelle chiese…