L’anoressia, la bulimia e i disordini  del comportamento alimentare,  sono malattie gravi, di origine psicologica legate soprattutto ai cambiamenti che devono affrontare le persone in eta’ adolescenziale. Malattie che riguardano soprattutto le ragazze (ma il numero di ragazzi e’ crescente) , specie dai dodici anni in poi, anche se sono sempre piu’ frequenti gia’ nella fase pre-adolescenziale.

La scelta di non alimentarsi fino al rischio di morte (anoressia), mangiare quantita’ seriali di cibo per poi eliminarlo con il vomito auto-indotto piu’ volte al giorno, anche con uso e abuso di lassativi e diuretici (bulimia), l’assunzione di cibo senza limite fino a raddoppiare il proprio peso. Obesità e disordini alimentari sono patologie della dipendenza.

La letteratura clinica riporta con grande frequenza una genesi dovuta ad un vissuto traumatico, lutti e perdite affettive, maltrattamenti ed abusi in eta’ precoce. All’origine di questi disagi sono riscontrabili inoltre, rapporti conflittuali con i genitori o fra di loro. Queste gravi patologie sono riconducibili ad una richiesta d’aiuto non espressa verbalmente da parte del soggetto in questione. Non e’ quindi l’appetito a dover essere curato, ma la persona e la sua storia.

Non dimentichiamo infatti, che i giovani adolescenti sono impegnati in compiti di sviluppo che li sottraggono via via, da quello stato paradisiaco proprio dell’infanzia, per spingerli verso una zona evolutiva, nella quale si respira il clima della fatica di crescere. L’adolescenza non e’ una passeggiata in pianura, ma un tortuoso sentiero di montagna. Il corpo che cambia fa richiesta di nuovi adattamenti su tutto il versante psicologico: un compito impegnativo dove le criticita’ evolutive non mancano.

L’anoressia e la bulimia non hanno una sola causa, ma deve esserci il concorso di molti fattori.

Essi possono essere :

  1. Fattori biologici, legati ad esempio a disturbi del metabolismo;
  2. Fattori socio-culturali, ad esempio l’influenza dei mass-media, come riviste di moda, programmi televisivi, pubblicita’ con esibizione di modelli molto magri, ai limiti dell’anoressia;
  3. Dinamiche famigliari, quali aspetti dell’educazione in famiglia, questioni di ordine morale, rigidita’ intellettuale;
  4. Specifici tratti della personalita’. Molti futuri ragazzi anoressici e bulimici si sentono responsabili di tutto, persino della felicita’ dei propri genitori!!

Se ci troviamo a fronteggiare un disturbo alimentare, dobbiamo aiutare la persona a risolvere i problemi su piu’ livelli, diversi da quello nutrizionale, inserendo il suo problema fisico in una visione allargata del mondo che la conduca a riconoscere i bisogni profondi che cerca di risolvere agendo sul corpo.

Per questo serve l’aiuto di un’equipe di professionisti che coinvolgano tutta la famiglia, affinche’ chi vuole guarire possa trovare un ambiente diverso, sereno e comprensivo, supportato nel momento critico del cambiamento.

Articolo a cura di Rita Bimbatti, laureata in Scienze dell’Educazione e specializzanda in Sociologia e Politiche per la Salute.

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