Il trend sembra ormai confermato: in Italia, il numero di cesarei continua a lievitare. Nonostante l’impegno dei piani sanitari ideati proprio per abbattere la percentuale delle nascite chirurgiche, superiori al resto d’Europa.

La notizia è di oggi, la riporta il Corriere della Sera con un articolo dal titolo Roma, 9 bimbi su 10 nati col bisturi.

Se il ricorso al bisturi in sala parto è una pratica molto diffusa ormai da diversi anni, gli ultimi dati, relativi al primo trimestre del 2008, non rivelano in alcun modo un’inversione di tendenza, anzi. In quasi tutti gli ospedali italiani, ormai, il cesareo sembra stia diventando la routine, la norma.

Anche in quelle poche isolate realtà territoriali che resistono ancora al massiccio utilizzo del parto cesareo, si registra ormai un evidente incremento dell’utilizzo del bisturi.

Ma cosa spinge i medici a preferire il parto cesareo? Potrebbe esserci dietro un vantaggio economico maggiore rispetto al parto vaginale? Si tratta solo di un’ipotesi, tra l’altro screditata da molti operatori del settore.

Comunque, non spiegherebbe in alcun modo la preferenza accordata al cesareo da parte delle pazienti. Spesso sono, infatti, proprio le future mamme a chiedere il ricorso a questa pratica. Quali possono essere i motivi? Timore dei rischi connessi al parto naturale? Nessuno ha più voglia di seguire un lungo travaglio?

Vorremmo capire meglio, e per farlo, chiediamo il vostro aiuto: la vostra esperienza, la vostra opinione, le vosrte riflessioni in merito.