Settimana scorsa ho partecipato ad un incontro con la psicologa che collabora con la scuola frequentata da mio figlio, un incontro aperto ai genitori sul tema della crescita insieme ai figli in relazione alle loro ansie, insicurezze e paure. Parecchi sono stati gli elementi di riflessione, sui cui cercherò il vostro confronto prossimamente. Ciò che ora, in prossimità della fine della scuola e della programmazione estiva, mi preme invece discutere è lo scetticismo con cui molti genitori – soprattutto mamme – affrontano la possibilità di lasciare i loro bambini in vacanza coi nonni, anche se per periodi non lunghi.

Mi è parso che quello che più le metta a disagio è il diverso modello educativo dei nonni rispetto a quello vissuto con mamma e papà, il sentimento di colpa nel lasciarlo lontano da loro e, non ultimo, il pensiero che se il bambino dovesse non star bene o sentir la mancanza della mamma non si è in grado di essere immediatamente da lui.

Innanzitutto, mi sento di poter dire, perché sperimentato in prima persona, che un bambino è in grado benissimo di distinguere il ruolo genitoriale da quello dei nonni: l’educazione è in primo luogo un dovere e una prerogativa dei genitori, secondariamente bastano pochi giorni con mamma e papà perché un bambino torni a richiamare l’impostazione, le regole, i modelli proposti invece dai genitori.

Sul sentimento di colpa che provano le mamme si sono spese e si spendono abbastanza parole, forse è solo il caso di sottolineare come, spesse volte, questa ritrosia nel lasciare i bambini ai nonni dipende dal fatto che, nel “sospendersi” da questo ruolo per un po’, una mamma deve far i conti con se stessa, con il suo non essere solo mamma.

Anche il timore di non essere presente al momento del bisogno può essere interpretato come un nostro bisogno di tenere sempre tutto sotto controllo, bisogno che non aiuta certo i nostri piccoli ad acquisire autonomia, cosa di cui poi spesso ci lamentiamo, senza fare però nulla per favorirla.

Da ultimo vorrei solo dire che la figura dei nonni è bellissima ed importantissima, e che anche la coppia può guadagnarci “in salute”. Riflettiamo un attimo.