I bambini, sin dalla nascita si mettono le mani in bocca.

Un movimento istintivo che ha lo scopo di stabilire una relazione. La suzione è infatti un istinto che il neonato impara e perfeziona con l’esercizio. Il bambino impara a succhiare il latte materno e/o quello artificiale.

Di per sé quindi mettersi le mani in bocca non è un problema. Vediamo insieme quando può diventarlo e perché.

Mani: veicolo di germi

Il bambino in particolare il neonato non capirà mai che le mani possono trasportare germi e batteri.

Per lui portasele alla bocca è un gesto involontario.

Per questo è compito dei genitori far si per quanto possibile che le mani siano il più possibile pulite. Lavate spesso e accuratamente.

Neonato mani in bocca

Mani in bocca tra i 4 e i 7 mesi

A partire dal terzo mese i bambini iniziano il processo di dentizione. In genere compaiono prima gli incisivi centrali, inferiori o superiori.

Di solito il bambino durante questo processo sbava ed è preso dalla frenesia di mordere qualcosa di duro. Per questo spesso si porta le mani alla bocca. Persino i piedi.

Cosa fare

Si può dare sollievo al bambino massaggiando le gengive con un dito oppure offrendogli appositi anelli di gomma.

Neonato mani in bocca

Fase orale – entro i 12 mesi

Durante il primo anno di vita i bambini attraversano quella che Freud definiva la “fase orale”.

Buona parte delle loro conoscenze, del loro modo di esperire il mondo passa attraverso la bocca. È normale quindi che il bambino si succhi le dita, che porti alla bocca gli oggetti con cui entra in contatto. Si tratta del suo modo di esplorare e conoscere.

Cosa fare

Visto che tutto o quasi finirà nella bocca del bambino è bene vigilare. Non lasciare alla sua portata oggetti che potrebbero essere ingoiati. E cercare di mantenere altissima sia l’igiene personale del piccolo nonché dei suoi giocattoli.

Bambino mani in bocca

Mani in bocca a partire dai 3 anni

In alcuni casi i bambini a partire dai 3 anni si mettono le mani in bocca, si mordicchiano le dita quando sono in ansia.

Si tratta di tic nervosi con cui il bambino manifesta timidezza, insicurezza, una qualche forma di disagio.

Cosa fare

Piuttosto che sgridare il bambino è meglio invitarlo a parlare. Farsi raccontare quello che sente in quel momento. Supportarlo e rassicurarlo e in pochi mesi di solito il vizio sparisce autonomamente.

Se invece gli si fa notare con insistenza il gesto il bambino coglie la nostra disapprovazione. Ma piuttosto che smettere diventa più ansioso.