Avere un bambino che fatica ad addormentarsi può diventare un vero problema per i genitori. E oggi il fenomeno è sempre più diffuso, come confermano i medici esperti del sonno. Molti piccoli poi, per cedere al sonno, hanno bisogno di un aiutino come una poppata nel cuore della notte, il biberon, l’incursione nel lettone. Ma nei migliori dei casi, comunque, il bambino non si addormenta senza il suo ciuccio o il suo orsacchiotto.

Allora cosa possono fare mamma e papà? Prima di tutto, capire che non esiste un metodo uguale per tutti. Ogni bambino è diverso dagli altri e il compito dei genitori è comprendere come fare per rasserenarlo e renderlo sempre più autonomo. Dunque ecco qualche suggerimento.

Cercare di stabilire un ritmo e man tenerlo, mettendo a dormire il bambino sempre alla stessa ora. Dopo averlo accompagnato a letto, stargli accanto, magari tenendogli la mano, per rassicurarlo con la propria vicinanza, senza, però, farlo addormentare in braccio. Se piange, gli si può parlare sommessamente all’orecchio, di solito si calma e si addormenta.

Utilizzare una musica di sottofondo che favorisca il relax. Sono molto indicati i brani classici come, ad esempio, i Notturni di Chopin, ma hanno benefici effetti anche le riproduzione di suoni naturali, come quello dell’acqua che scorre.

Mostrarsi determinati dopo aver deciso che il bambino non può più dormire nel lettone. Se il piccolo avverte la fermezza di mamma e papà e capisce che nessuno dei due è disposto a cedere, dopo qualche notte si convincerà.

Lasciare una piccola luce accesa, oppure, se il bambino ha già 2 o 3 anni, mettere nella sua stanza un pesciolino e spiegargli che l’animaletto ha bisogno della sua compagnia. Così si sentirà importante e, soprattutto, capirà che i genitori hanno fiducia in lui, nella sua capacità di riuscire a dormire nella propria stanza.

Armarsi di pazienza soprattutto nei primi tempi quando bisognerà mettere in conto qualche notte difficile. Consolare il bambino, stargli accanto senza ripensamenti, è la strategia migliore, anche una sola incoerenza potrebbe rivelarsi controproducente.

Il ciuccio per molti bambini è una grande consolazione. Fino ai 3 anni è giusto assecondare il piccolo tranquillamente, in seguito questa abitudine va moderata, concedendola prima della nanna o nei momenti di stanchezza, fino a eliminarla del tutto. Convincerlo ad abbandonare il ciuccio richiede molta sensibilità e delicatezza da parte dei genitori.

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