Il 29 luglio i Nas hanno sequestrato a Taranto, in seguito a controlli doganali, una partita di 60.000 bolle di sapone made in China, che risultavano contaminate da diversi agenti patogeni pericolosi: batteri del genere Aeromonas e Pasteurella multocida. Si tratta di batteri che indicano forte inquinamento e che sono potenzialmente responsabili di gravi malattie. Il liquido delle bolle, entrando in contatto con la pelle, avrebbe potuto provocare lesioni.

La partita era stata sottoposta a sequestro sanitario in aprile perché non presentava regolare etichettatura, e un campione della soluzione era stato inviato all’istituto superiore di sanità. Una volta ottenuti i risultati delle analisi, i Nas hanno proceduto con il sequestro penale. La merce, del valore all’ingrosso di 60.000 euro, sarà distrutta. Il grossista di Martina Franca che aveva importato la partita inquinata, che commericializza i giochi in tutta Italia e li esporta anche all’estero, è stato denunciato.

Sempre in aprile a Catania i finanzieri hanno sequestrato 2 milioni e mezzo di giocattoli di origine cinese, con marchi contraffatti, o privi del marchio europeo che certifica anche le caratteristiche di sicurezza dei prodotti. SI tratta di giochi potenzialmente pericolosi, perché non costruiti secondo le severe normative europee. Il valore commerciale è di 13 milioni di euro. Le Bratz sequestrate, per esempio, indossavano vestiti in tessuti sintetici, infiammabili, e le loro scarpe erano verniciate con sostanze nocive.

Due anni fa , se vi ricordate, era stata la Mattel a ritirare dal commercio 18 milioni di suoi giocattoli made in China, di cui 9 venduti negli Stati Uniti, a scopo cautelativo: contenevano infatti magneti non correttamente ancorati, che potevano essere ingeriti dai più piccoli, e alcune parti erano state verniciate con vernici al piombo.

Il pericolo di incappare in giocattoli potenzialmente pericolosi è quindi sempre presente, e spesso non è sufficiente controllare il marchio europeo (che può essere contraffatto) o affidarsi alle aziende considerate più sicure. Fortunatamente queste aziende applicano controlli sui giocattoli, la cui produzione è  appaltata o subappaltata all’estero, mentre in Italia Nas e finanzieri eseguono costanti controlli sulle merci importate e commercializzate.

Io penso tuttavia che non sia facile tenere sotto controllo tutto, e che inevitabilmente tra le mani dei nostri bambini passino anche giocattoli potenzialmente pericolosi. D’altronde, mi rendo anche conto che queste attenzioni sono relativamente recenti; i nostri giochi di quando eravamo bambini, prodotti tra gli anni Settanta e Ottanta – che mia mamma ha conservato religiosamente e che offre di tanto in tanto ai miei figli, pur sapendo che io non sono d’accordo – non erano sicuramente privi di vernici al piombo o di ftalati. Semplicemente se ne ignoravano i pericoli correlati, e le severe normative europee non esistevano.

Cosa fare, quindi? Secondo me è importante un’attenzione costante verso quello che compriamo e diamo in mano ai nostri figli, soprattutto se sono piccoli, e tendono a mettere in bocca tutto. Acquistiamo di preferenza giochi prodotti in legno e altri materiali naturali, che sono anche più rispettosi dell’ambiente. Senza però preoccuparci in maniera esagerata, se occasionalmente i nostri bambini maneggiano oggetti non propriamente adatti, che potrebbero non rispettare gli attuali standard europei. Probabilmente noi da piccoli abbiamo avuto tra le mani giochi ben peggiori.

Voi cosa ne pensate?

Immagine: morenafanti.wordpress.com