Il cambio del pannolino. E qui  ti voglio! Ineguagliabile b​anco di prova di abilità e destrezza. Roba per menti salde e​ stomaci forti. Roba che per un attimo ti fa vacillare da tutti i buoni propositi e vanifica in un colpo solo quello che per 9 mesi vi siete più e più volte ripetuti: Ma sì, vedrai che anche noi ce la faremo!

Dopo la nascita di Clara, è stato mio marito a cam​biare il suo primo pannolino. Approfittando del fatto che ero a letto stremata dal cesareo, di soppiatto è sgusciato via dalla mia camera per precipitarsi al nido dell’Ospedale per farsi insegnare dalla puericultrice ​come si fa. ​(Ora, dopo migliaia di pannolini cambiati, e soprattutto dopo che, abbondantemente svezzata, la piccola mangia di tutto, facciamo a gara a non cambiarla… ma questa è un’altra storia…).

Cambiare il pannolino: ma come si fa?

Dicevo: già… come si fa? N​ei giorni successivi, abbiamo tempestato le puericultrici di domande del tipo: ma come faccio a sapere quando ha fatto la cacca? E la pipì? Ma… giusto ​per orientarmi… più o meno quanti pannolini dovrebbe bagnare nelle 24 ore? Ma devo cambiarla anche la notte? Sì, ma come faccio a lavarla sotto il rubinetto? E se mi cade e sbatte la testa sulla ceramica del lavandino? E se mi sguscia via dalle mani bagnate mentre sto per metterla sul fasciatoio? E poi, come glielo asciugo il culetto? Spugna? Cotone nido d’ape? Mussola? Seta di baco indonesiano? ​E altre simili amenità…

Si  fa presto a “far pratica”…

Poi​, invece, ​dopo un breve rodaggio, la cosa diventa quasi automatica. E’ allora – ma solo allora – che ​ti rendi facilmente conto che tanti patemi erano in effetti più  che superflui. Che la cacca, quando l’ha fatta, te ne accorgi eccome. E la notte, a meno  di allagamenti apocalittici, non ti alzi certo per la centesima volta: in fondo che vuoi che sia qualche goccia di pipì?!?​ (Per non dire che mai ti sogneresti di svegliare il pupo che, se sei fortunatissima, si addormenta dopo la poppata le poppate notturne…).

Comunque fugate le 1000 perplessità, la fatica resta 😉 perciò, ben vengano tutti quei prodotti che ti evitano perdite di tempo e spreco di energie e minuti preziosi.

​Per esempio, ho recentemente scoperto che gli Huggies Newborn hanno uno speciale ​rilevatore che indica il livello di pipì: insomma, ti avvisa quando è proprio ora di… avviarsi verso il fasciatoio. Poi, ​sono dotati di una fascia elastica in vita per un effetto avvolgente e particolarmente confortevole per il piccolo. E infine, pare che le speciali barriere laterali offrano​ un’ottima protezione contro le fuoriuscite. Cosa che, credetemi sulla parola, è un dettaglio tutt’altro che trascurabile! Se pensate che fino ai 6 mesi il pupo si nutrirà di solo latte, è abbastanza intuitivo che le suddette fuoriuscite saranno la cosa più probabile del mondo… (E’ anche per questo che vi raccomando di precipitarvi al cambio quando vi accorgete che l’ha fatta 🙂

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