E’ uscito recentemente in Francia un saggio di Elisabeth Badinter – filosofa femminista – che si intitola “Le conflit – la femme e t la mère”, ovvero “Il conflitto – la donna e la madre”. In un’intervista che ho letto sull’ultimo numero di D, il supplemento di Repubblica, la Badinter sostiene – a proposito di noi donne con lavoro e figli – che “è come se stessimo correndo i cento metri con una tonnellata sulle spalle. Se vogliamo essere madri perfette e realizzarci professionalmente, la vita diventa un inferno”.  E’ vero, purtroppo. Soprattutto se inseguiamo l’ideale della madre perfetta: in questo caso, non occorre lavorare perché la vita si trasformi in un inferno.

Le donne childfree (senza figli per scelta), ma anche le childless (senza figli per caso) “mostrano alla società che si può avere un’esistenza pienamente realizzata senza figli“, afferma ancora la Badinter. Ogni donna dovrebbe puntare innanzitutto a ottenere “l’indipendenza economica assoluta“. E’ una follia – a suo avviso – smettere di lavorare per tre anni alla nascita di un figlio, oppure rinunciare a un lavoro appagante e ben retribuito e accettarne uno sottopagato, precario e part time, solo per potersi dedicare alla famiglia e in particolare ai bambini.

Il consiglio delle scrittrice per ogni donna è, in conclusione, non quello di essere childfree , ma di “non lasciare per nessuna ragione il lavoro ed essere indipendente economicamente. Per il resto, fare quello che le pare“. Come dire: se volete, mettete pure al mondo uno o due figli, affidateli quanto prima alle cure di qualcun altro, rinunciando naturalmente ad allattarli, riprendete a lavorare con lo stesso ritmo di prima, fate come se niente nella vostra vita fosse accaduto. La via dell’appagamento è questa: ottenere e mantenere  l’indipendenza economica, costi quel che costi. Tutto il resto è accessorio, figli e famiglia compresi: niente nella vita, al di là dell’indipendenza economica, è indispensabile. E’ la tesi della scrittrice, così come si percepisce dall’intervista che ho letto. Voi cosa ne pensate?

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