Le trasformazioni ormonali e i cambiamenti fisici possono favorire la comparsa della cistite in gravidanza.

Si tratta di un’infiammazione delle basse vie urinarie, della vescica e dell’uretra.

Vediamo insieme i sintomi principali e come può essere trattata per alleviarne i disturbi.

I sintomi

La cistite può presentarsi in forma acuta, cioè all’improvviso e con sintomi ben definiti. Oppure in forma cronica, ossia l’evoluzione della forma acuta, caratterizzata da sintomi meno intensi ma più prolungati nel tempo e con la tendenza a ripetersi.

I più frequenti disturbi con cui si presenta sono:
– difficoltà nella minzione (fare la pipì) accompagnata da forte bruciore;
– frequente stimolo a urinare, con emissione di scarse quantità di urina;
– dolore nella regione sovra pubica;
– possibile presenza di sangue nelle urine.

La conferma dell’infezione e della presenza della cistite si ha attraverso l’esame delle urine e dell’urinocultura.

Le cause

Non tutte le donne sono colpite dalla cistite perché l’organismo dispone di molteplici meccanismi di difesa.

I lattobacilli (batteri non dannosi), ospiti abituali della vagina e della zona periuretrale, impediscono per esempio la crescita di ceppi patogeni (batteri dannosi). Inoltre, l’acidità stessa dell’ambiente vaginale e dell’urina, ostacola la proliferazione dei batteri responsabili delle cistiti.

La maggior predisposizione alle cistiti durante la gravidanza è causata da 3 motivi principali:

1. La diminuzione del tono muscolare dell’uretere

Il condotto che collega il rene alla vescica a causa dell’alta concentrazione di progesterone perde di tonicità fin dalle prime settimane di gravidanza.

2. La stitichezza

A causa del rilassamento dell’intestino si verifica una certa difficoltà a defecare. Questo fenomeno favorisce il proliferare di batteri nell’ultimo tratto dell’intestino che facilmente arrivano alla vescica e quindi all’uretra.

3. La pressione del feto sulla vescica

La riduzione della capacità di espellere l’urina provoca un ristagno nella vescica e favorisce la proliferazione di germi.

I rimedi

Se la cistite è curata subito, non comporta alcun rischio né per la futura mamma né per il feto.

Al contrario, se trascurata, l’infezione dalle basse vie urinarie può risalire fino ad arrivare ai reni e causare una nefrite, ossia l’infezione dei reni.

Al comparire dei primi sintomi di cistite è bene consultare il medico che prescriverà una cura idonea.

I farmaci  che verranno prescritti hanno lo scopo di arrestare la proliferazione batterica nelle urine. Verranno scelti in base alla criticità della cistite e all’avanzamento della gravidanza. Ma soprattutto saranno dei farmaci che non provocano danni al feto.

Alcuni consigli

Oltre alla terapia farmacologica è bene seguire alcune raccomandazioni generali per evitare e ridurre la comparsa della cistite durante la gravidanza.

Ecco le principali:

  • Bere almeno due litri di acqua al giorno. L’adeguato apporto idrico giornaliero serve a favorire la diuresi
  • Regolare la funzione intestinale
  • Evitare il consumo di cibi e bevande che possono irritare l’intestino
  • Utilizzo di biancheria intima in fibre naturali, poiché i tessuti sintetici possono favorire l’irritazione dei genitali esterni
  • Favorire una minzione regolare (trattenere l’urina per molte ore può essere una causa di predisposizione all’infiammazione della vescica)

E’ poi consigliabile mangiare molta verdura cotta e cruda, in quanto è ricca di acqua, yogurt e formaggi con fermenti lattici, poiché aiutano la ricostituzione della flora batterica e a combattere i germi responsabili dell’infezione.

Da evitare invece, cioccolato, peperoncino, tè, caffè e spezie, in quanto irritano le mucose.

Da bandire anche i dolci e le bevande dolcificate, poiché gli zuccheri in essi presenti stimolano lo sviluppo di batteri.