La nutrizione dovrebbe essere una conversazione tra la persona, la sua fame, il suo corpo.

Il tema che riguarda alimentazione, cibo e infanzia è sempre molto attuale e scottante. In questo periodo, finita la scuola, alcune mamme si ritrovano a gestire il pranzo dei piccoli che abitualmente mangiano a scuola.

Sono state fatte molte critiche verso un tipo di approccio all’alimentazione troppo libero e privo di regole, ma un coinvolgimento eccessivo dei genitori nel controllo dell’alimentazione dei bambini può avere effetti ugualmente deleteri.

Un controllo troppo rigido, infatti, impedisce ai bambini di percepire le proprie sensazioni corporee, danneggiando la loro capacità di leggere i propri segnali di fame, pienezza, e pone le basi per molti disturbi dell’alimentazione.

Quando si “scollegano” i ragazzi dai loro corpi, non possono prendere buone decisioni.
Un piccolo promemoria per i genitori che vogliono fare qualche riflessione riguardo a questo argomento:

  • Ognuno di noi ha bisogni soggettivi:ci sono categorie di alimenti che non desideriamo tutti i giorni, altre di cui possiamo sentire la necessità. Sarebbe interessante insegnare ai bambini questa distinzione, perché potessero dirigersi verso quello di cui hanno davvero bisogno.
  • Incoraggiate i vostri bambini ad ascoltareattentamente, consapevolmente i loro corpi , la loro fame e la loro pienezza.
  • Fate in modo che il “locus of control”, la “messa a fuoco”, sia interna e non esterna. Aiutate il bambino a concentrarsi su ciò che il suo corpo sente mentre mangia, dopo il pasto, dopo l’esercizio fisico, piuttosto che sottolineare il suo peso o paragonarlo alle tabelle di crescita. Le informazioni interne sono su come il suo corpo si sente. Quelle esterne riguardano quello che un adulto pensa che dovrebbe pesare.
  • Fate esercitare il vostro bambino nel mangiare concentrato sul cibo, non davanti alla televisione, mentre si parla o mentre manda SMS sul  o mentre fa qualcos’altro. Insegnategli a prestare attenzione al cibo, a come lo fa sentire, al gusto, all’odore, alla consistenza, ai sapori.
  • Più che fare dei discorsi, date il buon esempio. Niente vale di più di mostrare che avete un’alimentazione sana , che fate esercizio fisico e che avete una buona autostima. Mostrate che cosa mangia una persona forte e sana, come si prende cura di se stessa con l’esercizio e come è orgogliosa di se stessa nell’ essere gentile con il proprio corpo.
  • Non criticate. Non imbarcatevi in discorsi sulle persone “grasse”: non mostrate che l’aspetto fisico o certi difetti sono più importanti di quel che la persona vale davvero. Non addestrate i vostri figli (soprattutto le ragazze) ad odiare il proprio corpo, anche attraverso la critica altrui. Non siate quella terribile, crudele voce nella loro testa.
  • Non rendete il cibo una questione morale o emotiva. Il cibo non è né buono né cattivo. E ‘, casomai, sano o non sano. Non è una “consolazione” per quando sei triste. Non è una ricompensa per un risultato. E ‘ combustibile per il nostro corpo, non un modo per gestire le emozioni.
  • Fate in modo che i bambini possano concentrarsi sul divertimento per il cibo – i colori, i cambiamenti stagionali, i sapori e le texture. Sperimentate! Cucinate insieme e siate orgogliosi di nutrire bene voi stessi.
Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta